MESSINA. Si è svolto ieri, 22 febbraio 2024, un incontro tra il Consiglio della terza municipalità, presieduto da Alessandro Cacciotto, e la Dottoressa Tiziana De Maria, Garante dei diritti dei diversamente abili del Comune di Messina.
Il colloquio arriva a seguito di quello, avvenuto nelle scorse settimane, con varie persone affette da disabilità. La visita è servita a illustrare gli ostacoli a cui vanno incontro ogni giorno a Messina, che non sono solo dovuti alla “presenza di barriere architettoniche ma anche di malcostume diffuso, come l’occupazione di stalli per disabili o il blocco degli scivoli sui marciapiedi”.
Per quanto riguarda le barriere, l’incontro con il Garante si è concentrato sulla necessità di dare finalmente avvio al PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche).
Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, previsto dalla legge dal 1986 (con la legge 41 e successive integrazioni con la legge n. 104 del 1992), ha l’obiettivo di garantire il raggiungimento del massimo grado di mobilità e autonomia nell’ambiente.
“Si tratta – spiegano – di un percorso di progettazione partecipata che prevede riunioni pubbliche, possibilità di inviare le segnalazioni di barriere architettoniche, un tavolo di progettazione partecipata con i rappresentanti di categoria, istituzioni, favorendo dunque il massimo coinvolgimento.”
Durante l’incontro è stata evidenziata anche la necessità che i nuovi sensori posizionati in città per l’individuazione di parcheggi vengano estesi anche all’individuazione di parcheggi per disabili.
Si è poi parlato anche dei problemi dovuti al malcostume, sottolineando che “è certamente importante e fondamentale una evoluzione culturale e sociale.”
Il Consiglio della Terza Municipalità ha concluso dichiarando che “per quanto di competenza, intende dare il proprio contributo sul tema, per questo motivo chiede all’Amministrazione Comunale la convocazione di un incontro coinvolgendo oltre la Terza Municipalità ed il Garante di cui sopra anche tutti i portatori di interesse.”
