MESSINA. «Sull’abbattimento delle barriere architettoniche siamo all’anno zero. Messina è ferma agli anni ’80». È quanto afferma in una nota Domenico Gabriele Ferrante, consigliere della IV Municipalità. «Ieri  – spiega – la III Commissione della IV Municipalità si è occupata di pari opportunità e più nello specifico delle odiosissime barriere architettoniche. Si è aperto un dialogo con Garante e Associazioni proprio sulle pari opportunità e sulla vivibilità della città, anche per le persone con disabilità. Hanno preso parte alla seduta la dottoressa Tiziana De Maria, Garante della persona con disabilità, e Placido Smedile, instancabile attivista, già consigliere della IV Municipalità e responsabile del coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati cronici e rari. Due persone eccezionali che hanno rivestito e stanno rivestendo un ruolo fondamentale nel loro campo di azione».

«Consapevoli di questo dato allarmante – prosegue – abbiamo fatto il punto sulle azioni da intraprendere per poter contribuire fattivamente per una svolta concreta su questo fronte. Si è parlato di PEBA (piani di eliminazione delle barriere architettoniche), ma non solo. L’incontro è avvenuto nella Sala Ovale di Palazzo Zanca, dato che i locali di Via dei Mille, sede della IV Municipalità, oltre a essere vetusti, logori e privi dei minimi requisiti di sicurezza, non sono pienamente accessibili e inclusivi»

«Il problema dura da tanti anni, e nemmeno la Giunta De Luca ha fatto abbastanza.È stato fatto poco. Lo Stato e la Regione Siciliana mettono a disposizione di Comuni e privati molteplici strumenti per arrivare all’abbattimento delle barriere architettoniche, si pensi ai già citati PEBA, (istituiti negli anni ’80!), ma non esiste traccia di adesione del Comune di Messina, nonostante la recente nota dirigenziale della Regione Siciliana che, dopo aver rimpinguato il fondo nelle passate Leggi di Bilancio, ha impartito (ulteriori) disposizioni e sollecitato gli amministratori dei Comuni siciliani affinché redigano una mappatura del fabbisogno complessivo comunale per arrivare a dotarsi finalmente di un piano serio di eliminazione delle barriere architettoniche, ma a differenza di altri Comuni decisamente più virtuosi sul tema, come ad esempio Palermo, non c’è traccia di tale volontà nell’apparato politico amministrativo messinese, nonostante le richieste arrivate anche dalla IV Municipalità nella scorsa Consiliatura. Era il 2019!».

Il consigliere si rivolge quindi alla Giunta Basile: «Adesso, tramite fondi pon-metro, si stanno progettando sei interventi in sei diverse zone della Città, ma faccio notare che le persone con disabilità potrebbero voler vivere anche fuori da queste sei zone ben delimitate. La IV Municipalità, crocevia giornaliero della maggior parte dei cittadini messinesi e turisti, può avere un ruolo fondamentale per impegnare l’Amministrazione a uscire da un odioso stallo che dura da oltre 30 anni. Insisto infine sul fatto che per aderire al PEBA è necessario uno studio attento per approfondire le esigenze specifiche della città. Quando si usano le parole “vivibilità” ed “accessibilità” si dovrebbe dare ad esse un significato inequivocabile, a partire dal coinvolgere ed ascoltare direttamente i portatori di interesse, dando loro la parola in prima persona. Inutile dare carta bianca ai dipartimenti comunali di fare progetti e agire senza questo necessario passaggio. E questo si evince chiaramente da questi sei progetti, che escludono un’importante fetta del territorio comunale, creando cittadini di serie A e B in base alle disponibilità dei fondi pon-metro, mentre il procedimento, a mio modo di vedere, deve essere opposto: redigiamo una mappatura dei bisogni per poi esigere e pretendere i fondi necessari a garantire un’accessibilità totale, per tutti», ha concluso.

 

Il progetto di accessibilità recentemente presentato dalla Giunta Basile a cui fa riferimento Ferrante:

 

 

 

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