MESSINA. Un’avventura in cel shading ispirata alle atmosfere di The Legend of Zelda e alle opere dello Studio Ghibli: si tratta di “Baldo: The Guardian Owls”, un videogioco prodotto da Naps Team, piccolo studio “indie” messinese fondato nel 1993 da Fabio Capone e Domenico Barba, all’epoca poco più che sedicenni.

Disponibile da pochi giorni su console, pc e smartphone, l’ultimo progetto degli autori di Gekido è una coloratissima “action adventure” che ha fatto molto parlare di sé già dopo la diffusione del primo trailer, accolto in maniera entusiastica sia dal pubblico che dalle riviste specializzate per il suo splendido stile cartoonesco, che ricorda nelle meccaniche e nelle atmosfere l’immortale saga di HyruleAd ispirare il team messinese anche i film dello Studio Ghibli, fondato dal grande Hayao Miyazaki, autore di capolavori come “La città incantata” o “Il castello errante di Howl”.

Fondata in riva allo Stretto all’inizio degli anni ’90, la casa di produzione ha iniziato a sviluppare videogiochi per il vecchio Amiga (fra i quali Shadow Fighter). Nel 2000 viene pubblicato invece Gekido, un picchiaduro a scorrimento per PlayStation che ha ottenuto un discreto riscontro da parte della critica, seguito nel 2002 da Gekido Advance: Kintaro’s Revenge, pubblicato per Game Boy Advance. Nel 2016 l’azienda inizia a lavorare al titolo Iron Wings, un simulatore di volo ambientato nella seconda guerra mondiale uscito poi nel corso del 2017 prima su PC  e poi per Xbox One: fra le ambientazione del gioco anche la città dello Stretto, con le vedute aeree della costa messinese e del Duomo. In tutto i videogame prodotti dall’azienda sono circa 45.

Afflitto all’inizio da qualche piccolo bug e problema tecnico (poi in larga parte risolti), “Baldo: The Guardian Owls” narra le avventure di un ragazzo di campagna dall’animo puro, che decide di partire insieme all’amica Luna per un viaggio che lo porterà a scoprire le meraviglie e le insidie del mondo, scontrandosi con una forza oscura risvegliatasi dopo secoli. Il gameplay, che strizza l’occhio a certe meccaniche degli anni ’90, è caratterizzato da puzzle ambientali (alcuni anche piuttosto ostici), dungeon da esplorare e tanti nemici con cui scontrarsi, muovendosi su una ampia mappa di gioco mostrata con una visuale isometrica, fra boschi, galeoni, montagne innevate e centri abitati. Bellissimo lo stile grafico, così come la colonna sonora.

Qui la videorecensione da parte della redazione di Tgcom24.

 

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