MESSINA. E’ guerra di comunicati tra la Uil e la governance dell’Atm: tocca infatti al presidente dell’azienda trasporti Pippo Campagna rispondere al sindacato sulle conferenza stampa di stamattina in cui si parlava sia di un provvedimento disciplinare a carico di un iscritto alla Uil, sia di una perizia che darebbe ragione all’azienda nel contenzioso con la Regione Siciliana nel conteggio dei km percorsi ai fini del contributo.

Notizie che Campagna contraddice. “Ancora una volta ci vediamo costretti a distogliere lo sguardo, per qualche minuto, dalle tante difficoltà dell’Atm per replicare ad una organizzazione sindacale che, trovandosi isolata, cerca di attirare su di sé l’attenzione lanciando accuse infondate, gravi nei toni e grossolane nel merito – attacca Campagna – Innanzi tutto respingiamo il tentativo della UIL Trasporti di condizionare l’attuale management, spacciando per intimidazioni a danno dei lavoratori quelli che sono invece doverosi provvedimenti disciplinari. Doverosi e necessari, vista la gravità  dei fatti contestati. Ed inoltre si fa osservare che il bilancio 2017, che la precedente amministrazione non era riuscita neanche ad approntare, è stato esitato da questo CdA registrando perdite per 3,6 milioni di euro che, ovviamente, vanno tutte ascritte alla precedente gestione. Lo stesso DURC è  oggi positivo solo grazie all’impegno dell’attuale management che ha imposto finalmente il rispetto degli obblighi di legge in materia di versamenti contributivi e fiscali”.
“Risibili appaiono, poi – continua Campagna – le considerazioni della UIL sul presunto effetto salvifico di una  CTU elaborata nella fase istruttoria del primo grado di un giudizio. Anche nella ipotesi più favorevole, l’esito di tale contenzioso non potrebbe mai risanare le enormi perdite accumulate dall’Azienda nel tempo in cui alla UIL e ad altri  sembrava che tutto andasse a meraviglia. Sulla situazione finanziaria rimandiamo alla lettura dei documenti anche più recenti approvati dai revisori dei conti. Ed infine, la liquidazione dell’Azienda è stata una scelta obbligata per la quale nessuno ha motivo di gioire e tanto meno questo CdA. Semmai qualcuno dovrebbe riflettere su ciò che, negli anni scorsi, si poteva fare e non si è fatto per evitarla. In merito, poi all’imminente sciopero che dovrebbe essere indetto dalle altre Organizzazioni sindacali si precisa che lo stesso in atto è stato sospeso, in quanto è stata avviata una fase di confronto propositivo sulle più importanti problematiche aziendali”, conclude il presidente dell’Atm.
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