MESSINA. Da una parte lo sconforto per ciò che in quattro anni non si è riusciti a fare, con il fardello dell’esito delle scorse regionali ancora da metabolizzare. Dall’altra la voglia di ricominciare, con l’obiettivo di portare a termine quella “rivoluzione culturale” iniziata a luglio 2013 e mai totalmente portata a compimento.

Si è svolta ieri pomeriggio, nel Salone delle bandiere di Palazzo Zanca,  l’assemblea “Dall’indignazione alla partecipazione”, organizzata da Cambiamo Messina dal Basso e moderata da Mimì Pino, formatrice e coach. In presenza di un centinaio di persone, i cittadini e le cittadine presenti hanno fatto il punto sui risultati raggiunti e su quelli falliti in quattro anni di amministrazione Accorinti, stilando al contempo una lista delle azioni da intraprendere, “provando a recuperare politicamente lo spirito originario di una politica collettiva, non fosse solo delega schiacciata su Renato sì o Renato no, ma consapevolezza delle azioni che singolarmente e collettivamente possono essere intraprese”, spiegano dal movimento.

«Leggere le dinamiche complesse di una città ed il cambiamento culturale auspicato nel 2013 sono stati il filo conduttore degli interventi che hanno provato a gettare luce e speranza sulla realtà – recita una nota diffusa dal movimento – Sentendo l’esigenza di un’assemblea capace di far esprimere e condividere idee a tutte e tutti sono stati predisposti tre contenitori: una valigia che rappresentava ciò che si vuol “conservare”, un cestino ciò che vogliamo “buttare” ed un acquario che, partendo dall’idea che i pesci piccoli insieme “mangiano” il pesce grande, rappresentava la speranza e l’impegno che le/i partecipanti si assumono».

 

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