MESSINA. Preannunciato dallo stesso sindaco, che alle 7:30 del mattino aveva postato una foto da Fiumedinisi dicendo di essere di ritorno da Palermo, si è tenuto stamattina il “blitz” di Cateno De Luca nella sede dell’Asp di Messina, in via Giuseppe La Farina. «Mentre va in va in onda questa diretta stiamo attendendo che arrivi un provvedimento importante», esordisce il primo cittadino, che fa riferimento al caso della casa di riposo “Come d’incanto” e ricostruisce le varie tappe della gestione dell’emergenza Covid a Messina, scagliandosi nuovamente contro Paolo La Paglia, Carmelo Crisicelli, delegato del commissario dell’Asp, e l’assessore regionale Ruggero Razza.

Due le “novità”: la presentazione di un esposto in Procura sulla gestione dell’emergenza, che aveva già annunciato nei giorni scorsi, e l’affissione di un “avviso di sfratto” sul portone della sede.

«La Paglia ha pensato bene di fare come Ponzio Pilato, individuando un soggetto (Crisicelli, ndr) a cui delegare le proprie competenze in relazione alla gestione dell’emergenza Covid. Nelle altre città metropolitane il commissario è stato nominato con apposito provvedimento dell’Assessorato regionale: un passaggio fondamentale. A Messina si è lasciato di lasciate tutto nelle mani di La Paglia, che ha individuato un suo uomo di fiducia», prosegue, facendo un raffronto fra i numeri della prima e della seconda ondata e chiamando in causa i deputati nazionali e regionali, accusati di essersi disinteressati della questione.

«Sono state date le stesse risorse all’Asp di Messina rispetto alle altre aziende provinciali?» si chiede De Luca, che prende di mira La Paglia: «Deve riferire se è stato condizionato da qualcuno. Non ha mai detto di non aver avuto i mezzi e le risorse. Ha agevolato la diffusione del virus con le omissioni», continua, citando poi la commissione insediatasi la scorsa settimana, che secondo De Luca sarebbe stata nominata dopo la sua presa di posizione. «Perché viene nominato un commissario? Perché è stata accertata che la gestione da parte di Crisicelli e La Paglia è stata un fallimento».

«Hanno avuto il compito di relazionare entro sette giorni ed entro domani ci sarà l’accertamento della commissione», afferma, ribadendo la necessità di “rimuovere” La Paglia: «O se ne va lui o se ne deve andare Razza. Se l’assessore regionale nomina asini volanti ne dovrà rispondere». Se entro domani non accadrà nulla De Luca, che aveva annunciato di voler occupare l’Asp, si dice pronto a organizzare una sommossa in città, “perché non lascio la città in mano degli asini volanti”.

Sotto la lente di De Luca anche l’operato di Carmelo Crisicelli: «Non contava un cazzo, non aveva alcun potere e non poteva disporre di personale proprio perché era un delegato. Crisicelli è l’agnello sacrificale a cui hanno segato le gambe. La storia finirà così e insabbieremo tutto?».

Poi è il momento dell’avviso di sfratto, un documento “simbolico” affisso all’entrata della sede: «Il sindaco della città metropolitana, a fonte di gravi e reiterate omissioni, intima al direttore generale di lasciare senza indugi la sede dell’Asp».

Infine tocca ai contenuti dell’esposto, che oggi stesso presenterà in Procura e consegnerà ai membri della commissione e all’assessore Razza. «Metto le mani avanti per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento», spiega, illustrando i contenuti del documento, con quattro punti fondamentali, dalla mancata pianificazione delle risorse economiche e umane ai posti letto in terapia intensiva (“Farlocchi” ribadisce), dal tracciamento dei contatti soprattutto in ambito scolastico ai tempi di attesa per i test, fino alla mancata trasmissione dell’elenco delle utenze A1 al Comune.

 

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