MESSINA. Arrivano le prime reazioni politiche dopo la presentazione delle dimissioni del sindaco Cateno De Luca, che questa mattina ha posto l’ennesimo aut aut al consiglio. A prendere posizione in merito è Domenico Siracusano di Articolo Uno, che manifesta il proprio sconcerto per la scelta del primo cittadino, considerata una provocazione inaccettabile.

“Messina è la tredicesima città d’Italia, un territorio vasto, oltre 200mila abitanti, una storia gloriosa e un futuro da costruire. Questa comunità non merita di essere trattata così – si legge in una nota – Siamo forse di fronte all’ennesima minaccia nei confronti del Consiglio Comunale, contando sulla paura dei consiglieri di vedere sciolto il consiglio a pochi mesi dall’elezione. È inaccettabile far assurgere il ricatto politico a modalità di governo di una città grande e complessa come Messina”.

“De Luca – prosegue Siracusano – ha avuto l’onore di poter guidare la nostra città e dovrebbe rispondere con la responsabilità di chi prova, insieme alle altre forze politiche, sociali, sindacali, a costruire una prospettiva di rilancio della nostra comunità. Invece preferisce la guerriglia mediatica: rifugge dal confronto. Non è il primo Sindaco di Messina a non avere i numeri in Consiglio Comunale, ma  Providenti né Accorinti hanno avuto questo atteggiamento, minacciando dimissioni ad ogni piè sospinto”.

“De Luca – si legge ancora nel resto – ha sbandierato ai quattro venti l’amore per la nostra sventurata città, ha dichiarato che si sarebbe occupato anima e corpo al suo rilancio. Ora dice di lasciare. Forse preferisce la più comoda poltrona all’Assemblea Regionale Siciliana? Perché nonostante le roboanti dichiarazioni, il Sindaco non si è dimesso da Parlamentare Regionale come aveva precedentemente dichiarato? Adesso la smetta di provare a tenere sotto scacco la città, la finisca di minacciare dimissioni ogni due settimane – anche perché diventa sempre meno credibile. Messina è una città in grande difficoltà, con tanti problemi vecchi e nuovi, ha bisogno di una comunità che, insieme, riprenda in mano il suo destino. Con o senza De Luca”.

 

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