MESSINA. «Questa mattina, grazie alla pagina Facebook del Forum Nazionale Disuguaglianze Diversità, siamo venuti a conoscenza di un webinar organizzato dalle organizzazioni non profit Movimenta e RENA, che oggi pomeriggio metterà a confronto storie di amministratori e amministratrici pubblici che, nell’emergenza sanitaria, hanno fatto ricorso a soluzioni digitali per continuare a far funzionare i propri organismi rappresentativi». A scriverlo, in una nota, è Arci Messina, che chiede alle istituzioni di utilizzare tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per dare un seguito all’attività amministrativa, con particolare riferimento al consiglio comunale di Messina. Non manca anche  qualche “frecciata” indirizzata ai politici messinesi e all’uso “improprio e dannoso” dei social network.

«Alla luce dei comportamenti tenuti in questi giorni da alcuni amministratori pubblici del nostro territorio – proseguono – ci sembra opportuno chiarire che la democrazia agile o digitale non va intesa come lo sviluppo di capacità di comunicazione sui social e l’affinamento di tecniche da influencer per celebrare il proprio presunto attivismo, ma si riferisce allo sfruttamento della tecnologia digitale per far funzionare gli organismi rappresentativi e di partecipazione democratica. In questi giorni, tra l’altro, abbiamo assistito a un utilizzo improprio e dannoso degli strumenti digitali da parte degli amministratori pubblici. Sindaci e Consiglieri Comunali, comunicando dai loro canali social, in molti casi hanno solo prodotto una pessima comunicazione istituzionale con ricadute negative su quella giornalistica e nei comportamenti della cittadinanza».

«L’ultimo messaggio del Presidente del Consiglio Conte di ieri sera – proseguono – ci fa immaginare che la situazione emergenziale si protrarrà per lungo tempo. La riflessione quindi che invitiamo a fare ai nostri amministratori pubblici, rappresentanti di Giunte e Consigli Comunali, è quindi quella volta a studiare soluzioni per far proseguire la loro attività politica e amministrativa negli organismi di democrazia rappresentativa, in modo da iniziare ad elaborare tutte le iniziative politiche locali che possono avere impatto sia durante che dopo l’emergenza. Come pensano quindi di organizzarsi le istituzioni politiche rappresentative del nostro territorio, come ad esempio il Consiglio Comunale di Messina, da oltre dieci giorni sospeso, salvo riunioni solo in caso di atti urgenti e indifferibili?», concludono.

 

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