MESSINA. Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’angioedema ereditario per saperne di più e imparare a riconoscerlo. È questo l’obiettivo dell’Angioedema Day a cui sabato 17 maggio aderisce anche l’AOU “G. Martino” di Messina. Gli specialisti del Centro di Riferimento Regionale per le Malattie del Sistema Immunitario ed Angioedema” dalle 9 alle 12, al Padiglione H – 2° piano, saranno a disposizione per fornire consulenze e informazioni sugli ultimi aggiornamenti in materia, soprattutto sui nuovi approcci terapeutici che stanno cambiando la gestione della patologia e la qualità di vita dei pazienti grazie anche alla collaborazione tra diverse figure specialistiche, quali allergologi, immunologi, internisti, genetisti, patologi.L’iniziativa è promossa da ITACA (Italian Network for Hereditary and Acquired Angioedema) in coincidenza con la giornata mondiale dell’angioedema. Il Centro dell’AOU è incardinato all’interno dell’U.O.S.D. di Allergologia e Immunologia Clinica, diretta dal Prof. Sebastiano Gangemi, e la referente è la Prof.ssa Paola Minciullo.
L’angioedema si manifesta con un edema che può localizzarsi a livello di vari distretti cutanei o delle mucose ed è causato da alcuni mediatori, fra cui l’istamina e la bradichinina, che aumentano la permeabilità dei vasi. Più frequentemente coinvolge il volto, interessando aree come le labbra, le palpebre, ma può interessare anche altre parti del corpoL’angioedema ereditario (detto anche angioedema da carenza di C1 inibitore) è una patologia rara, ancora oggi sottostimata e sottodiagnosticata, che colpisce in maniera uguale maschi e femmine e che, solitamente compare nei primi venti anni di vita. La sintomatologia è invalidante e particolarmente pericolosa se interessa le vie aeree o l’apparato gastrointestinale. È di fondamentale importanza conoscere la patologia e riconoscerne i sintomi per eseguire una terapia mirata corretta.
“In alcuni casi – spiega la Prof.ssa Minciullo – l’angioedema da carenza di C1-inibitore può essere erroneamente considerato una reazione allergica (da liberazione di istamina) o in alcuni casi essere confuso con una emergenza di tipo chirurgico (addome acuto, appendicite acuta) e, quindi, misdiagnosticato e trattato in maniera non idonea”.La patologia impatta notevolmente sulla qualità di vita dei pazienti, sia per la perdita di giornate lavorative, o di giorni di scuola per i bambini, dovuta agli attacchi, sia per l’imprevedibilità degli stessi e la potenziale pericolosità nel caso di edema della glottide.
La rete ITACA, costituita anni fa da un network di specialisti, raggruppa oggi 25 centri distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, con il fine di condividere raccomandazioni, e uniformare protocolli diagnostici e terapeutici con l’obiettivo di favorire il benessere dei pazienti e migliorarne la qualità di vita.