Questa pianta, specie caratteristica dell’ecosistema naturale costiero, protetto da norme e regolamenti nazionali ed europei, da qualche anno è riapparsa anche sulla spiaggia tra il Villaggio UNRRA e la Via del Carmine, a Contesse.

In questo territorio i tratti del paesaggio agricolo tradizionale, rappresentato dagli ultimi orti, si mescolano a quelli del passato industriale e artigianale. Il giglio di mare ti accoglie dunque in quella che si può definire come una  “duna-post-industriale“, rintracciabile anche in altre aree costiere della città come la Zona Falcata.

La natura fa da contraltare al degrado e si riprende il suo spazio, per decenni sottratto dai carroponti, dalle torri ciminiere, dai silos, dai fabbricati adibiti a uffici e centri direzionali delle attività dismesse. Qui il giglio di mare può diventare mito e simbolo di una rinascita e di una resistenza contro chi vuole continuare a deturpare le nostre coste e il nostro mare.

A Contesse, il giglio si guarda bene dalle aree ferroviarie che si trovano al confine con la spiaggia, in questo momento utilizzate per stoccare i materiali di scavo dei lavori per il raddoppio ferroviario Messina-Catania, con un andirivieni continuo di Tir a tutte le ore del giorno e della notte. Le stesse aree che potrebbero essere ampliate attraverso gli espropri di decine di palazzi, per consentire la realizzazione delle opere ferroviarie connesse al Ponte sullo Stretto. Per Settembre, con una rete di associazioni locali e l’Orto Botanico Pietro Castelli, abbiamo deciso di raccontare questo tratto di litorale, con una nuova tappa della passeggiata annuale per l’osservazione delle specie di flora psammofila: un’occasione in più per conoscere e tanti motivi in più per difendere questo territorio.

 

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Alessandro Orlando
Alessandro Orlando
21 Agosto 2025 12:41

Quanti ricordi…