MESSINA. La chioma di un albero pende, è troppo cresciuta, si ritiene dia fastidio? E che problema c’è? Zac, un colpo di sega e via. Anche se l’albero è in una piazza pubblica, in via Pietro Castelli, e l’intervento non è stato autorizzato (ed eseguito) da nessuno degli enti preposti a farlo.

E’ successo a Gravitelli, dove in una notte durante il weekend qualcuno ha ritenuto di potere “capitozzare” degli alberi, di propria iniziativa e senza alcuna autorizzazione, tagliandone via in maniera sbrigativa tutti i rami, e lasciando praticamente intatto solo il tronco. I rami e le foglie, ovviamente, sono sparpagliati per terra, e per decine di metri.

Dopo essersi sincerato che il taglio della chioma dell’albero non era stata opera di un’iniziativa autonoma delle ditte che si occupano di verde a Messina, l’assessore all’Ambiente Daniele ialacqua, col responsabile del verde urbano Santi Denaro, hanno sporto denuncia contro ignoti.

Cosa succederà all’albero, adesso? Pesantemente danneggiato, se riuscisse a sopravvivere, produrrebbe rami poco resistenti, e quindi più inclini a cadere (e quindi pericolosi), e che per questo, non riusciranno a contenere il peso del fogliame: col risultato che la chioma sarà più bassa di prima.

E il fatto non è giustificato nemmeno da un’emergenza sanitaria, dovuta ai rami che arrivano fin dentro le finestre delle abitazioni, così come chi sui rami ci abita, dai roditori agli insetti: l’albero, infatti, offre ombra ad una piazzetta ed alla via Pietro Castelli, ed è distante qualche metro dalle case.

C’è da dire che gli abitanti del rione non difettano certo in spirito d’iniziativa: a fine giugno, nel bel mezzo di una delle frequentissime emergenze rifiuti di quest’estate, due pensionati, abitanti del quartiere, hanno impugnato ramazza e paletta e hanno pulito una piazzetta da spazzatura, cartacce e fogliame che era accumulato da settimane.

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