MESSINA. Non una cena per i poveri, ma con i poveri… anzi tra poveri, “perché se il povero è colui che è mancante di qualcosa alla fine un po’ poveri lo siamo tutti”, come ha voluto evidenziare Fra Giuseppe Maggiore, delegato della Provincia dei Frati Minori di Sicilia per il servizio agli ultimi e poveri, nel corso dell’evento del 16 novembre presso il Santuario nostra Signora di Lourdes retto dai Frati Minori, dove si sono incontrate più di 150 persone per pregare, cenare insieme, festeggiare Santa Elisabetta di Ungheria patrona dell’Ordine Francescano Secolare (Ofs) e prepararsi alla giornata Mondiale del Povero, che verrà celebrata domenica 19 novembre.
“Fratelli e sorelle che vivono in strada, altri che vivono in diversi quartieri di Messina, altri ancora che sono ospiti delle varie case di accoglienza sparse in Città insieme agli operatori e responsabili delle varie associazioni che svolgono un servizio prezioso per chi vive varie difficoltà, hanno celebrato l’Eucarestia presieduta da Fra Girolamo (Gimmi) Palminteri. Celebrazione vissuta insieme all’OFS, la Gifra, gli Scout del Messina 13 e gli universitari di Comunione e Liberazione che svolgono il servizio tra gli ultimi in stazione insieme ai frati. Da evidenziare – spiega Fra Giuseppe sul sito ilSycomoro – inoltre la bellissima presenza dei fratelli e sorelle del Centro Camelot, Santa Maria della Strada, Medihospes e Fratelli Tutti. Presente anche il Parroco del Santuario della Madonna di Pompei Fra Francesco La Porta e l’Ofs di Ganzirri”.
Dopo la Messa si è celebrato il Transito di Santa Elisabetta di Ungheria per poi passare nel salone del Santuario e consumare la cena preparata da alcune sorelle e fratelli dell’Ofs, che si sono prodigati a curare ogni minimo dettaglio con la collaborazione di Fra Benedetto Amodeo. Una cena, spiega ancora Fra Giuseppe, “dove nessuno si è sentito ospite, dove si respirava un clima inclusivo e fraterno, dove i ragazzi della Gifra e i giovani scout, hanno servito ai tavoli, per poi coinvolgere tutti con la loro simpatia e il loro spirito giovanile hanno saputo animare la serata con canti e balli e karaoke trasmettendo gioia e spensieratezza. Ci si è lasciati con la consapevolezza di aver incontrato nell’altro un fratello a cui volere bene, e che nell’altro ognuno ha incontrato Cristo”, conclude.