MESSINA. E’ arrivato il primo vero grosso temporale di fine estate, e Messina si è fatta trovare impreparata, con allagamenti per tutto il centro città e fiumi d’acqua riversati lungo le strade. Eppure, a guardare i dati, non ha piovuto in maniera esagerata, anzi. La precipitazione cumulativa nel di riferimento riporta circa 10 mm in un’ora. (corrispondenti a 10 litri per ogni metro quadrato). Un dato che, preso da solo, può però essere fuorviante.
La cella temporalesca che ha attraversato la città è stata registrata nell’intervallo di tempo dalle 18 alle 19, ma in realtà la pioggia è caduta tra le 18 e le 18.20, con intensità estremamente alta e concentrata in centro città, e praticamente assente invece nelle riviere nord e sud: e infatti la stazione del Sias, il servizio agrometeorologico della Regione SIciliana, che è a Curcuraci, non ha rilevato alcuna precipitazione.
Il problema non è stata la quantità di pioggia, ma la “qualità”: cumulativamente le precipitazioni nel corso di un’ora, che è il metodo di misurazione standard, sono perfettamente nella media, il problema è che il cielo ha scaricato a terra quel quantitativo di pioggia in appena una quindicina di minuti o poco più. Tanto è vero che più o meno lo stesso quantitativo di pioggia era caduta nel mattino, ma diluita nell’arco di un’ora, e i disagi erano stati contenuti.
E quindi precipitazioni non grandissime, ma repentine e concentrate in un breve lasso di tempo che, complici tombini e caditoie intasati e puliti poco e male, provocano veri e propri torrenti lungo le strade, dato che l’acqua non ha possibilità di cadere nei canali di scolo sotterranei. Circostanze che hanno fatto saltare tombini, asfalto e manti stradali e inondato strade, non solo quelle che storicamente hanno problemi, ma anche quelle di recente ultimazione, come la via Don Blasco, che il sarcasmo degli utenti dei social ha ribattezzato “via del Mare”, come effettivamente si sarebbe dovuta chiamare.