MESSINA. “Chiudete quei pozzi e revocate l’ordinanza sindacale! Vogliamo il rimborso delle bollette da Settembre ad oggi!”. E’ l’intimazione che il comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto”, rivolge ad Amam e comune di Messina sulla questione della potabilità-non potabilità dell’acqua di Messina (qui tutta la vicenda), espressa in una nota.

“Dopo aver scollegato i pozzi Briga1 e Briga2, perché insistere ad immettere nella rete cittadina l’acqua dei pozzi Busá, Cucinotta e Mili, che corrisponderebbe solo al 3% dell’intera disponibilità idrica giornaliera di Messina, continuando a far dichiarare non potabile l’acqua dell’intera città? – domandano dal comitato – Il comportamento, a nostro avviso incomprensibile, di Comune ed Amam (in 8 mesi non hanno attuato le prescrizioni dell’Asp per mettere i pozzi in sicurezza) e la dichiarazione del Direttore Generale dell’Asp che non berrebbe l’acqua comunale se non a completamento dei controlli, stanno creando allarme sociale e disagi nella popolazione! Chiediamo l’immediata chiusura dei pozzi – continua la nota – il parere d’idoneità dell’Asp, e la revoca dell’ordinanza sindacale, attuando tutti gli interventi idonei per dichiarare nuovamente potabile l’acqua di Messina. Stiamo inoltre predisponendo una richiesta di rimborso all’Amam delle bollette da Settembre ad oggi per il mancato rispetto degli obblighi contrattuali, visto che l’acqua viene dichiarata non potabile, costringendo la cittadinanza ad acquistare acqua imbottigliata!”, concludono gli attivisti.

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