MESSINA. Comune e Amam fanno il punto a conclusione degli interventi per la mitigazione delle vulnerabilità dell’acquedotto Fiumefreddo, avviati a novembre dello scorso anno e distribuiti nel corso di questi mesi sino all’ultimo step del 3 maggio scorso.

L’incontro con i giornalisti, a Palazzo Zanca, è stato organizzato con l’obiettivo di presentare il bilancio sotto il profilo tecnico dei lavori effettuati e illustrare le ricadute positive sull’utenza in termini di ottimizzazione e potenziamento dell’erogazione idrica in città, ma anche “per ringraziare la cittadinanza per la pazienza e per la collaborazione dimostrate durante le varie fasi di interruzione idrica, e tutti i soggetti coinvolti che hanno collaborato al piano di supporto alla popolazione”.

 

“Chiariamo subito spiegando che non è che da domani ci sarà più acqua”, esordisce Federico Basile. “In questi ultimi anni – prosegue – stiamo colmando il gap infrastrutturale degli ultimi 30. È solo il primo passaggio, ma è un grande risultato”. Un concetto ribadito anche da Salvo Puccio, che spiega nel dettaglio la natura degli interventi per ammodernare la rete e scongiurare disastri come quello del 2015: “Non ci sarà più acqua, ma scorrerà più velocemente”.

Tocca poi a Loredana Bonasera, la presidente di Amam, che riassume tutti gli interventi sui 57 km di condotta del Fiumefreddo, elencando i nuovi giunti (una decina) e i lavori agli scarichi e ai fiati (una trentina le sostituzioni) per efficientare la rete e tenere sotto controllo i punti di vulnerabilità della condotta al fine di poter monitorare meglio eventuali perdite, oltre ai lavori in corso (quasi completati) per il serbatoio Montesanto.

I cittadini non vedranno magari benefici immediati, ma si tratta di un intervento fondamentale per monitorare in maniera più efficace la condotta e tenere sotto controllo eventuali perdite: “I benefici – spiega Bonasera – li avremo non appena avremo messo a sistema e completato i lavori che stiamo facendo su tutte le nostre reti, sugli acquedotti di Fiumefreddo e della Santissima e sulla rete idrica interna della nostra città”.

“Malgrado fossero interventi programmati abbiamo gestito il tutto come una situazione emergenziale, con il supporto di tutte le parti in causa”, spiega l’assessore Massimo Minutoli, che fa il punto sul numero delle autobotti e sulle richieste di intervento (evase ed inevase), oltre 1500 in totale.

 

 

 

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