Di Santi Giunta

MESSINA. Non si ferma la striscia di successi di Giovanni Ficarra, atleta messinese di canottaggio che dopo le medaglie d’oro alla Coppa del Mondo ad inizio estate (qui il link) e quella al Campionato Italiano di Coastal Rowing (qui il link), ha conquistato il titolo di campione del mondo di Coastal Rowing, specialità del canottaggio che viene disputata in mare. Il mondiale si è tenuto a Oeiras, in Portogallo, e Ficarra ha battuto il tempo dell’argento olimpico norvegese Kjetil Borch di ben 12 secondi (2.28.887 il suo tempo). Il canottiere messinese, tesserato per l’Asd Canottieri Peloro, prima di affrontare (e superare) Borch in finale, ha eliminato i suoi “alias” americani e greci ai quarti e in semifinale.

«Sapevamo di avere delle buone velocità, nonostante per noi fosse una nuova esperienza», ha commentato Ficarra a margine della gara, riservando anche una menzione all’avversario che ha incontrato in finale: «Kjetil Borch, argento olimpico, è stato per me motivo di stimolo nel voler andare avanti e voler provare a fare sempre meglio, confrontandomi con atleti di alto livello, seppur provenienti da distanza olimpica. Mi sono sentito veramente molto emozionato, non volevo crederci».

Fra le motivazioni che hanno spinto l’atleta messinese a dare il massimo, anche la voglia di non accontentarsi di un secondo posto ormai sicuro, nonostante la consapevolezza che sarebbe stato già un ottimo risultato considerato il calibro dell’avversario: «Quando ho vinto la semifinale sapevo di avere l’argento al 100% in tasca, ma non ho pensato minimamente ad arrivare secondo e una volta che ero lì, nella linea di partenza, mi continuavo a ripetere che era un’occasione unica nella mia vita e che dovevo godermela al massimo e dare tutto me stesso».

Ma non solo questo: «Le motivazioni che mi spingono a dare tutto sono semplicemente la voglia di dimostrare che non bisogna essere alti, ma all’altezza, e che non bisogna mai porsi limiti, perché i limiti sono solo ed esclusivamente nella nostra mente e non bisogna mai tirarsi indietro, ma crederci fino in fondo perché nulla è impossibile. Abbiamo tutti due gambe e due braccia e occorre sempre avere la testa ben inquadrata, con degli obiettivi ben precisi».

Uno dei messaggi più importanti, però, arriva proprio dal quartetto tutto messinese selezionato per indossare la maglia azzurra: «Abbiamo dato un segnale forte portando 4 messinesi, più Dario, il nostro coach, che ci ha creduto fin da subito». Al mondiale, infatti, hanno partecipato anche Paolo Condurso e Pietro Fugazzotto, nel doppio Junior, e  Maria Condurso nel Quarto di coppia mix.

«La vittoria la devo a tante persone – commenta poi Ficarra, che riserva un pensiero speciale a tutti coloro che lo hanno accompagnato e sostenuto in questa esperienza – in particolare alla mia famiglia, al mio circolo, a Dario Femminò (il suo allenatore, ndr), alla mia ragazza, ma soprattutto a tutti coloro che hanno aiutato con la raccolta fondi noi messinesi a venire fino a qui, non facendo gravare le spese sulle nostre famiglie, perché è stata una trasferta totalmente a carico nostro; lo dobbiamo a tutti coloro che ci hanno creduto e sostenuto sia con la raccolta fondi che con un messaggio».

Ma il neo campione del mondo non è solo un atleta: per l’Asd Canottieri Peloro è anche un coach, e i suoi ragazzi lo vedono come un mentore. È per questo motivo che, a margine di un traguardo così importante, un messaggio ai suoi ragazzi non poteva mancare: «Oltre ad essere un atleta sono anche un dottorando presso l’Università di Messina e un allenatore. Spero di trasmettere ai miei ragazzi la voglia di andare sempre avanti ed essere forti. Il messaggio che voglio mandare loro è quello di crederci ogni giorno, di porsi un obiettivo e di non aver paura di niente, perché non c’è alcun motivo di non voler credere in un determinato obiettivo: se lo si vuole in tutti i modi lo si può raggiungere».

Infine, uno sguardo al futuro: «L’intento è sempre quello di continuare a confermarmi e, fin quando il fisico ce la farà, cercherò sempre di allenarmi e di gareggiare ad alto livello».

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