MESSINA. Si è svolto a Taormina, nella frazione di Mazzeo, lo scambio giovanile (Youth Exchange) “A step over addiction”, organizzato dall’associazione messinese “EUducation Italy”, un’iniziativa promossa nell’ambito del programma Erasmus+ che ha riunito per una settimana, dal 23 al 29 giugno, 48 partecipanti provenienti da Italia, Bulgaria, Polonia, Romania , Spagna e Croazia, di cui 24 con minori opportunità (ex-dipendenti da sostanze stupefacenti) che hanno portato la loro esperienza per arricchire il resto dei partecipanti.

Una settimana ricca di attività quella appena trascorsa a Taormina dai cittadini europei, che hanno così avuto modo di apprendere nuove conoscenze e di trasmettersi quelle già in possesso grazie ai metodi di educazione non formale (come lavori di gruppo, presentazioni, discussioni, dibattiti ed esercizi all’aria aperta), ricevendo infine uno Youthpass a testimonianza del loro percorso di crescita.

Durante il penultimo giorno, inoltre, i ragazzi hanno anche organizzato un evento nella città di Messina, a Villa Dante, dove hanno coinvolto la cittadinanza in attività sportive come calisthenics e zumba, in quanto metodi per combattere la dipendenza da sostanze stupefacenti: «Una mattinata all’insegna dello sport durante la quale ha beneficiato la nostra città, i nostri partecipanti ma, sopratutto, tutti coloro che ne avevano bisogno», hanno spiegato gli organizzatori del progetto.

Ma da cosa nasce l’esigenza di organizzare questo scambio? «L’uso di droghe continua a essere una minaccia per i giovani. Sebbene il loro uso nella gran parte dei paesi europei sia proibito e limitato, non è sempre possibile impedire ai giovani di consumare droghe in modi illegali – hanno spiegato i volontari di EUducation Italy – Analizzando lo studio effettuato dall’EMCDDA (European Monitoring Centre For Drugs and Drug Addiction), possiamo vedere come la dipendenza da droghe leggere nei paesi coinvolti nella proposta progettuale mostri dei dati allarmanti, soprattutto relativamente alla fascia di popolazione che va dai 15 ai 34 anni: 41,4% Italia, 42% Spagna, 31,6% Croazia, 10% Romania, 18,4% Bulgaria, 19,1% Polonia».

«Alle radici di questo problema – continuano – vi è la disconoscenza da parte dei giovani delle conseguenza provocate dall’utilizzo di sostanze stupefacenti. Riteniamo che i metodi di educazione tradizionale non diano abbastanza informazioni riguardo la tematica e in aggiunta a ciò manchino anche dei mezzi adeguati per guidare i giovani verso attività che li possano aiutare ad evitare il tunnel della dipendenza, o nella maggior parte dei casi ad uscirne».

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