MESSINA. È stato molto partecipato l’evento organizzato dalla Società Operaia di Castanea, in collaborazione con la Federazione Nazionale Pensionati della Cisl e dell’associazione Anteas, per proteggersi dalle truffe. Ieri pomeriggio, presso i locali della realtà del villaggio collinare, si è tenuto un convegno presieduto dalla Polizia Postale (sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Messina) e, in particolare, dall’ispettore Federico Mento e dal sovrintendente Nicolò Broccio.
«Negli ultimi tempi le truffe diventano sempre più ingegnose: online, al telefono o tramite messaggi, chiunque può diventare vittima», commenta il presidente della Società Operaia Carlo Rizzo, spiegando le ragioni che hanno portato a organizzare questo appuntamento di informazione e prevenzione, per imparare a riconoscere i rischi e a difendersi.
Attraverso delle slide, quindi, l’ispettore Mento e il sovraintendente Broccio, in maniera molto accurata, hanno messo in evidenza davanti al pubblico quelli che possono essere i sistemi ormai diversificati e altamente tecnologici per truffare, elencando sia i metodi più comuni che le difese a disposizione di ogni individuo, tra cui: mai dare i propri dati, perché la banca non chiama e non manda messaggi (al massimo chiama per convocare in banca), così come Poste Italiane; mai fidarsi degli SMS o dei messaggi Whatsapp; non utilizzare carte prepagate; quando si riceve una chiamata a nome di un Comandante dei Carabinieri o della Polizia o di altre forze dell’ordine, chiudere la telefonata e richiamare i numeri di emergenza (condividendo una serie di contatti sicuri a cui potersi rivolgere per ricevere assistenza in caso di truffe).
«Alzare la soglia dell’attenzione alle truffe che ogni giorno sono perpetrate nei confronti degli anziani è stato il monito che la Società Operaia e i soci hanno inteso lanciare organizzando questo incontro con la sezione di Sicurezza Cibernetica della Polizia di Stato di Messina – ha commentato Giambattista Milazzo, vicepresidente dell’associazione Anteas – Gli ispettori intervenuti hanno presentato come quotidianamente vi siano dei tentativi di cogliere le vittime, anziani e non, con telefonate alle proprie abitazioni, messaggi ed email che possano sorprendere e cogliere il soggetto, provocando uno stato di apprensione o ansia che può indurlo a compromettere la propria sicurezza economica. Questi tentativi, che ormai affliggono tutti, devono essere condivisi con familiari o amici e comunicati alle forze dell’ordine. Nel corso del dibattito sono intervenuti numerosi soci e dal confronto è scaturito un proficuo arricchimento di conoscenza e sicurezza nei comportamenti da adottare per evitare di incorrere in questi tentativi».
A intervenire durante il convegno, anche Gianni Ammendolia, segretario provinciale della Federazione Nazionale Pensionale della Cisl, che ha messo in evidenza come «queste organizzazioni sfruttano il momento più fragile della persona. Quello che bisogna fare è cercare di riflettere, senza mai farsi prendere dall’ansia. La soluzione è prendere tempo: non dare mai risposte, dire che “si vedrà” e chiudere la telefonata per sviare alla loro strategia di fare pressione, mettendo fretta. Quando cercano di infondere ansia, quel momento è il campanello d’allarme su cui dirsi “fermo” e riflettere».
Ed è stato proprio su questo sistema di mettere pressione che sono intervenuti alcuni dei soci della Società Operaia, raccontando varie esperienze e testimonianze, sia negative che positive, con truffe sventate proprio grazie alla lucidità di fermarsi a riflettere, nonostante le pressioni e i tentativi di mettere ansia. Fra questi, padre Vincenzo Majuri, parroco di Castanea, che hanno tentato di raggirare parlando del conto corrente della parrocchia.
«Ringrazio gli esperti intervenuti alla nostra giornata dedicata alla prevenzione delle truffe – dichiara il presidente Carlo Rizzo – Gli interventi di tecnici specializzati e professionisti della sicurezza hanno fornito indicazioni chiare su come riconoscere e contrastare le principali truffe. Sono emersi alcuni consigli fondamentali: verificare sempre l’identità di chi ci contatta; non condividere dati personali o bancari senza certezza della fonte; segnalare tempestivamente alle autorità ogni attività sospetta».
«La nostra Società Operaia di Mutuo Soccorso continuerà a promuovere momenti di informazione e tutela, consapevole che la prevenzione nasce dalla conoscenza e dalla collaborazione tra cittadini», conclude Rizzo.






