MESSINA. Mentre il ponte sullo Stretto accumula ritardi su ritardi (l’ultimo intoppo è la mancata convocazione del consiglio dei Ministri per la discussione di una norma sulla grande opera, ilo cui testo prevede il ricalcolo dei costi), i nopontisti serrano le fila. Ieri nella chiesa di Santa Maria Alemanna c’è stato un incontro, organizzato dal comitato “Invece del ponte”, con ospite Carlo Doglioni, ex presidente dell’INGV.
“Fondazioni su terreni instabili, rischio di liquefazione, innalzamento del livello del mare di almeno un metro entro la fine del secolo, venti sempre più intensi a causa dei cambiamenti climatici: è questo lo scenario preoccupante in cui si vorrebbe costruire il ponte sullo Stretto di Messina, in un’area già ad altissimo rischio sismico – spiega una nota del comitato – A lanciare l’allarme è stato il prof. Carlo Doglioni, ex presidente dell’INGV, durante il convegno organizzato dall’associazione “Invece del Ponte”, moderato dall’ing. Sergio De Cola. Doglioni ha sottolineato come la presenza della faglia attiva di Cannitello e della faglia di Ganzirri rappresenti un pericolo tale da imporre l’immediata sospensione del progetto e l’avvio di nuovi studi scientifici indipendenti. “I rischi sono elevatissimi” – ha dichiarato – “ed è incomprensibile la volontà di sottovalutare le faglie proprio nei punti in cui si vorrebbero collocare le torri del ponte”. Anche il prof. Mario De Miranda, tra i più autorevoli progettisti di ponti in Italia, ha illustrato numerose criticità del progetto a campata unica. “Si andrebbe incontro a scenari mai affrontati dalla comunità scientifica – ha spiegato – con incognite tecniche non gestibili e un aumento esponenziale dei costi”. Molto applaudito l’intervento del Sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, che ha ribadito il dovere di ogni amministratore di difendere la propria comunità. “Ad oggi emergono solo incertezze – ha dichiarato – e l’unica certezza è la devastazione del territorio. Villa San Giovanni non accetterà di essere vittima sacrificale: è nostro obbligo vigilare e informare i cittadini”. A concludere i lavori è stato Renato Accorinti, ex sindaco di Messina, che ha ricordato il suo storico impegno contro la costruzione del ponte. “Dobbiamo agire con disobbedienza civile non violenta, per obbedire alla nostra coscienza e difendere l’unicità dello Stretto. Chi opera le scelte deve sapere che noi non saremo conniventi, l’obbedienza alla nostra coscienza guiderà la disobbedienza civile a un’opera insensata e devastante”.
Ma non solo: oggi, sabato 17 e domani, domenica 18 Maggio, preso il Forte San Jachiddu, si svolgerà la due giorni di confronto organizzata dall’Assemblea No Ponte dal titolo: No Ponte – Contro la città cantiere e il mito delle grandi opere.
“Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici – spiega un comunicato degli organizzatori – Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi. Il Ponte sullo Stretto è l’emblema di una visione del mondo secondo cui tutto è merce di scambio da cui trarre profitto – il paesaggio, l’aria, la terra e la stessa vita umana. L’ingranaggio di un sistema che accentra le decisioni imponendo cantieri infiniti, aree militarizzate e zone interdette che divorano il futuro. Una eterna incompiuta che vorrebbero imporci come destino.
C’è però un’altra storia che possiamo scrivere insieme. Quella di chi si libera dal mito di un progresso onnivoro e illimitato, spacciato come cura. La storia di chi abita e conosce questo Stretto non come uno spazio da colonizzare, ma come un territorio attraversato da bisogni a cui dare risposta.
Di seguito il programma delle due giornate:
Sabato 17 Maggio
16.30 – Saluti e introduzione
Territori e logica estrattiva – contro il mito delle Grandi Opere, immaginare altri modi di vivere i territori;
17.00 – Tavoli di discussione
Tema: Oltre il progresso imposto – Resistere alla devastazione, riappropriarsi delle scelte, reinventare economie di misura.
I tavoli di discussione si svolgeranno in piccoli gruppi. L’obiettivo è favorire il confronto orizzontale, scambiare esperienze e immaginare alternative concrete;
20.00 – Cena sociale condivisa;
21.00 – Rappresentazione Teatrale “Scecco Cavallo e Re – Da un’idea sull’inganno del potere”.
Domenica 18 Maggio
10.00 – Introduzione
La città cantiere – Militarizzazione, espropri, speculazione: come organizzarci per contrastare l’assedio?
10.30 – Tavoli di discussione
Pratiche di resistenza – Esperienze di lotta, conflitti territoriali, intrecci di voci e percorsi condivisi di fronte alla criminalizzazione dei movimenti;
13.00 – Pranzo sociale condiviso;
15.00 – Poesie da Gaza “Il loro grido è la mia voce”;
15.30 – Assemblea plenaria di Restituzione dai tavoli di discussione e dibattito anche sui prossimi appuntamenti di mobilitazione;
18.30 – Performance Evolution del Collettivo Festa Nera;
19.00 – Presentazione del libro “Ta spol bel” di Oscar Garcia Gonzalez a cura dell’Associazione Parco Ecologico San Jachiddu;
20.00 – Performance ManiFesta e apericena.