MESSINA. La crisi economica generata dalla pandemia da Covid-19 non ha risparmiato quasi nessun settore produttivo su tutto il territorio di Messina e della sua provincia. È quanto si evince da un sondaggio effettuato da Confesercenti Messina, che ha messo a raffronto il fatturato di 897 aziende tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2019 con quello dello stesso periodo del 2020. Dai dati emerge che solo il settore alimentare si mantiene fondamentalmente stabile, mentre gli unici segnali di crescita si registrano nel comparto dell’elettronica e telefonia. Tra i settori più colpiti quello delle discoteche e quello degli eventi come sagre e fiere, con cali superiori al 70%.

«I dati emersi – spiega il presidente di Confesercenti Messina Alberto Palella – non sono altro che la fotografia di una crisi che non conosce precedenti e che non si arresterà se non si prenderanno provvedimenti immediati. Il nuovo stop deciso dal Governo è stato il colpo di grazia soprattutto per bar e ristoranti, ma non va sottovalutato l’effetto domino che a cascata coinvolge tantissimi altri comparti che oggi sono in estrema sofferenza a causa della riduzione del potere d’acquisto dei messinesi. Ora servono ristori veri alle imprese, poiché non possiamo più accontentarci delle briciole ricevute finora. È arrivato il momento di agire immediatamente su più fronti: la Regione faccia arrivare subito alle aziende i fondi annunciati, i 125 milioni dell’Assessorato alle Attività Produttive e i 75 milioni per il turismo, ma non perda altro tempo nemmeno sul versante del potenziamento della Sanità e riporti la Sicilia in area gialla, consentendo alle attività più penalizzate di respirare».

 

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