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MESSINA. Dall’inizio di settembre, il numero giornaliero di contagiati dal coronavirus a Messina e provincia è paragonabile ai dati registrati ad aprile e superiore a quelli di maggio. Con la differenza sostanziale che a fine primavera il lockdown imponeva un severo regime di distanziamento sociale (di isolamento, più che altro), mentre oggi le misure di contenimento sono molto più blande (o pressoché inesistenti, più che altro). Con l’ulteriore circostanza dei numerosi cittadini rientrati dalle ferie, dei tanti turisti che hanno scelto la Sicilia come meta per le vacanze, della probabile riapertura degli uffici a pieno regime senza lavoro a distanza e della ripartenza delle scuole prevista tra il 14 ed il 24 settembre.

Che dopo un’estate tranquilla i contagi siano tornati a crescere in maniera simile alla scorsa primavera (quando i contagi furono fermati da due mesi di lockdown) o spiegano i numeri. Il giorno con più nuovi casi risale al 28 marzo, con 52 nuovi casi positivi in sole 24 ore, cinque in più del 26 marzo (47) e 10 in più del 22 marzo (42). E adesso? A distanza di quasi sei mesi dal “picco” del coronavirus a Messina e provincia, il numero dei tamponi positivi ha raggiunto il 3 settembre quota 23, una cifra superiore a tutti gli incrementi giornalieri di aprile, fatta eccezione per giorno 4 (+23), quando tuttavia la città, e l’Italia intera, si trovava segregata in casa a causa del lockdown.

Dai grafici che mostrano l’andamento del virus, infatti, si evince come, dopo un periodo con pochissimi casi (4, tra il 28 giugno e il 20 luglio), i numeri hanno ricominciato gradualmente a salire il 24 luglio, per poi crescere ulteriormente a metà agosto (11 casi il 22) e raggiungere quindi quota 23 il 3 di settembre. 

In totale i nuovi casi registrati fra agosto e settembre sono quasi 3/4 di quelli contati in tutto il mese di aprile (217) con un aumento sostanziale nei primi sette giorni di settembre, con già 57 nuovi positivi a fronte dei 100 totali di agosto. Bisogna tuttavia tener conto del numero di tamponi, cresciuti esponenzialmente rispetto al periodo più critico, quando venivano somministrati esclusivamente ai cittadini che presentavano dei sintomi: basti considerare che il numero dei test analizzati il 4 di aprile ammontava a 1210, rispetto ai 2321 del 6 settembre, ai 5273 del 5 settembre e ai 4241 del 4.

 

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La tabella con gli incrementi giornalieri è tratta dal sito “Statistiche coronavirus.it”. Il crollo vertiginoso del 19 giugno è relativo al “riassestamento” del numero dei guariti da parte della Regione.

 

 

 

 

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