Di Andrea Denaro

MESSINA. Pneumatici, dinamica, freni, test, passione e amore. Questi gli argomenti approfonditi durante il workshop “Studenti in carena”, organizzato dai ragazzi di “Stretto in carena” (Sic), in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri e con l’associazione culturale “Unitamente”, nei giorni 17 e 18 ottobre presso la facoltà di ingegneria, con l’obiettivo di presentare ufficialmente la squadra che nel 2020 parteciperà alla finale della “Motostudent international competition” ad Aragòn, in Spagna.

“Oggi voglio raccontare un sogno che deriva dalla passione motociclistica – ha affermato il team leader di “Sic” Dario Milone -, un sogno che ha come obiettivo di portare alti i valori della nostra terra ad Aragòn”.

Vi sono 4 opportunità per la squadra grazie alla competizione, ha spiegato Dario, e sono: avere visibilità, creare delle collaborazioni e delle cooperazioni, e acquisire esperienza. “Immaginatevi il nostro team come una struttura aziendale di tipo piramidale formata da due macro aree, commerciale e tecnica, con al loro interno delle micro aree”, ha concluso Dario, presentando un video realizzato per illustrare il progetto.

Ma in cosa consiste la competizione? Prevede, da parte dei ragazzi universitari di tutto il mondo, la progettazione di un prototipo motoveicolo da gara 250 cc, 4 tempi e monocilindrico, partendo solo da un pacchetto motore fornito dagli organizzatori. “Vi sono due fasi – spiega la vice team leader Roberta Palastro -: la Ms1, ovvero la valutazione dal punto di vista industriale, e la Ms2, dove verranno effettuate le verifiche e i test pratici, fra cui le prove libere e la gara finale”. “Colgo l’occasione – ha poi affermato Roberta – per annunciare ufficialmente che ‘Stretto in carena’ è il team messinese che parteciperà alla Motostudent 2019 – 2020!”.

Il workshop ha avuto inizio alle 15 di mercoledì 17 con l’intervento del prorettore Ninì Germanà dopo aver portato i saluti del rettore Salvatore Cuzzocrea che, a causa di un imprevisto, non ha potuto presenziare all’evento. “Sono sorpreso nel vedere tanti giovani”, ha affermato il prorettore, augurando in bocca a lupo ai ragazzi.

A seguire, ci sono stati i saluti della direttrice del dipartimento di ingegneria, la professoressa Milone, del presidente dell’Ordine degli ingegneri, Triolo, del coordinatore del corso di laurea magistrale di ingegneria meccanica, il professore Guglielmino, del delegato ai rapporti con il territorio dell’Università di Messina, Montanini e del presidente di “Unitamente” e vice team leader di “Sic”, Umberto Previti: “E’ un onore vedere l’aula piena. L’associazione cerca sempre di sostenere gli studenti, per questo ringraziamo tutti gli sponsor che hanno permesso queste due giornate di workshop. Ringrazio tutti soprattutto come membro di Sic”.

“Credo ci sia una parola per descrivere le mie emozione: orgoglio. Sono orgogliosa dei ragazzi, degli studenti del team e dei docenti”, ha affermato la professoressa Milone, seguita dall’ingegnere Triolo: “Ho abbracciato questa iniziativa a nome dell’ordine. Noi non daremo fondi economici, ma abbiamo dei buoni mezzi di informazione e grazie al nostro giornale siamo riusciti ad ottenere oltre 5000 visualizzazioni sull’evento e quindi, potremo e siamo riusciti, a farvi conoscere per ottenere degli sponsor. La città di Messina deve sapere perché siete una risorsa”.

A moderare questa prima giornata, conclusasi intorno alle 19:30, i professori Giacomo Risitano e Sebastian Brusca: “I ragazzi sono i protagonisti, soprattutto grazie a loro è stato possibile il workshop”, ha affermato Risitano, e successivamente vi è stata la presentazione di tutti i responsabili del team.

A seguire, vi sono stati gli interventi degli ospiti, che si sono adattati alla rigida tabella di marcia sforando solo di qualche minuto: 20 min per la presentazione e 10 per il dibattito con il pubblico.

Ad iniziare, l’ingegnere Flavio Farroni, cofondatore della sturtup “Megaride”, che ha parlato della fisica degli pneumatici prendendo come esempio una vettura da “Formula 1” e invitando i ragazzi a contattarlo per qualsiasi bisogno o scambio “a livello umano”.

Successivamente hanno preso la parola Fabio Gerbino e Federico Langarelli Sellani, ingegneri di “Maserati”, con una presentazione sulla dinamica dei veicoli e sullo sviluppo del sistema frenante in una vettura ad alte prestazioni. “Per me è un piacere essere qui perché non molto tempo fa ero seduto dall’altra parte”, ha affermato Gerbino, seguito dall’ingegnere di “Avl”, Claudio Lorenzo Raia, che ha illustrato alla platea i vantaggi e gli svantaggi dei veicoli elettrici e la loro progettazione.

L’ultimo spazio della serata, invece, è stato dedicato alla “Fmi”, con gli interventi del vice presidente Andrea Chillemi e del responsabile del simulatore della federazione Giovanni Fasitta, susseguiti dal commissario tecnico internazionale Paolo Savettiere che ha illustrato la sua presentazione sula sicurezza delle moto da corsa. “Saremo sempre disponibili, per quelle che sono le mie competenze. ‘Usateci’ tranquillamente”, ha affermato Chillemi salutando i ragazzi.

La seconda parte del workshop è iniziata la mattina successiva intorno alle 9, per concludersi alle 13:30, ed è stata moderata dai professori Filippo Cucinotta e Antonio Galvagno.

Rispetto a ieri, i relatori si sono confrontati con un pubblico più numeroso e a dare via agli interventi è stato Antonio Maiorano, dottorando dell’Università di Napoli, con la sua presentazione sui fenomeni termodinamici degli pneumatici per prevedere le performance che le gomme possono garantire al veicolo.

A seguire, l’ingegnere Francesco Ambrogi della società “Vi-grade”, specializzata nei simulatori di guida, argomento del suo intervento.

Il tema successivo è stato trattato da Nicola Bartolini, ingegnere sperimentale della “Ducati” che ha parlato dell’Nvh, un modello di comfort delle moto. “La moto è scomoda perché se piovi ti bagni, perché puoi portare una persona sola, e per molti altri motivi – ha affermato Bartolini -. Ma allora, vi chiederete, perché esiste? Per dare emozioni. La moto dà emozioni sia a chi guida che a chi la progetta. Per questo un grazie a questi ragazzi e a tutti coloro che hanno questa passione”.

Un argomento “non tecnico” è, invece, stato trattato da Marcello Fantuzzi, proprietario di “Ncs”: l’importanza della passione e dell’amore nell’industria 4.0, “amore e passione che ho incontrato negli occhi dei ragazzi che ho visto nelle ultime 48 ore”, ha affermato, invitando i ragazzi di Sic ad alzarsi per un applauso.

A seguire, l’ingegnere Francesco Alessi di “SmartMe”, che ha avuto “l’onore di dare ai ragazzi la piattaforma ‘Arancino’ per poter sviluppare quello che sarà il dashbord della moto”. “Arancino”, ha spiegato, è una spinoff, un progetto che prova ad unire arduino e rasberry per l’applicazione della domotica.

Infine, prima dei saluti conclusivi, Rosario Schiavoni, presidente e cofondatore di “4D engeneering”, e Jarin Muscoloni, ingegnere della società, hanno parlato della fase di progettazione e realizzazione di un prodotto.

“Vorrei ringraziare tutte le persone che ci sono in questa sala e soprattutto i membri del team che hanno permesso la realizzazione di questo workshop. Li ho stressati affinché venisse una cosa buona ed è venuta una cosa ottima”, conclude Dario Milone.

Parte dell’evento, a cui erano presenti anche alcune scuole superiori, è stato trasmesso in diretta dalla radio dell’Università di Messina, “Universome”.

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