MESSINA. «Io rappresento me stesso, e la gente che sostenendomi avrà voluto darmi la sua fiducia. L’aspetto migliore della politica è proprio il confronto con la cittadinanza. La mia non è una candidatura di servizio, ma al servizio delle persone». Si presenta così Matteo Sciotto, 49 anni, primo cittadino di Gualtieri Sicaminò da due legislature, all’incontro con la stampa per annunciare ufficialmente la sua discesa in campo alle regionali nelle file del Partito democratico.

L’appuntamento è alle 10:30 di questa mattina al circolo Pd di via Fossata, il “cuore” simbolico da cui ripartire per ricostruire l’immagine del partito e affrontare le nuove sfide all’orizzonte. A partire proprio dalle elezione del 5 novembre e con le amministrative cittadine alle porte.

A prendere la parola per primo è Guglielmo Sidoti dei Giovani Democratici: «L’idea di sostenere Matteo – spiega – è stata una scelta di gruppo, ponderata, frutto di un preciso percorso politico. Il nostro obiettivo è quello di trasformare il partito in uno spazio aperto e di condivisione, non in un luogo da “occupare”».

«Il nostro è un progetto a lungo termine», commenta invece Alessandro Russo, che dopo un accenno ai difficili trascorsi dei democratici  in città, con il commissariamento del partito, guarda verso il futuro, ben oltre le prossime regionali. «Siamo gli outsider di queste elezioni e  affronteremo con entusiasmo le tante sfide che ci attendono in città e provincia. Questo non è un aperitivo, ma la prima portata di un lungo pranzo».

Un programma a lungo termine condiviso da Francesco Palano Quero, che annuncia un prossimo incontro con Sciotto in scena venerdì 13 ottobre nella sala Sinopoli del Vittorio Emanuele. «Il nostro è un percorso che non avrà fine il 5 novembre e che nasce dall’incontro di due percorsi affini. Vogliamo che Matteo vada all’Ars per rappresentare al meglio una città che per tanto tempo non ha avuto ambasciatori all’altezza, anche dalla nostra parte politica. Per Sciotto parlano i risultati, come  quelli ottenuti per il sì al referendum a Gualtieri Sicaminò, unico comune del sud Italia in cui si è raggiunto il quorum del 50%. Noi siamo qui per competere, non per riempire una lista».

In chiusura l’intervento del candidato all’Ars: «In questo circolo non mi sento un ospite. È un luogo che rappresenta gente che ha avuto il coraggio di metterci la faccia. E il tempo ha dato loro ragione. Noi non rappresentiamo il potere e vogliamo dire basta alle solite facce e ai soliti privilegi. Dicono sia tutto già deciso e che si conoscano già i nomi dei vincitori. Ma per fortuna non è così». Infine una battuta sul Ponte dopo le recenti, e contestate, dichiarazioni di Fabrizio Micari: «Non mi piace parlare di utopie, né mi aggrada che certe dichiarazioni vengano rilasciate in campagna elettorale. Le priorità della Sicilia al momento sono ben altre», conclude Sciotto, che proseguirà la sua lotta per la tutela ambientale di un territorio “che da troppo tempo paga un prezzo altissimo ad interessi che hanno poche o nulle ricadute positive sull’economia locale”.

Nato a Milazzo nel 1968 e laureato in giurisprudenza, Matteo Sciotto è stato eletto nel 2008 sindaco di Gualtieri Sicaminò con l’88% delle preferenze, per poi essere riconfermato 5 anni dopo. Ex presidente del Comitato dei sindaci del Distretto socio-sanitario D27 e vicepresidente dell’Acr Messina, ha aderito al Partito Democratico 3 anni fa. Fra le sue battaglie quella contro la riconversione della centrale Edipower in impianto Css (combustibile solido secondario).

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