MESSINA. Acqua dei mari “bollente” sul Tirreno e sensibilmente più calda anche sui litorali dello Ionio, da Santa Margherita a Letojanni, mete predilette da chi cerca un po’ di refrigerio dall’afa estiva con un tuffo rigenerante. L’agosto messinese, e siciliano in generale, è stato caratterizzato quest’anno da temperature roventi sia fuori che dentro l’acqua, in media più alte dai due ai tre gradi rispetto a 10 anni fa, come mostrano i dati raccolti da SeaTemperature.info, che mette a raffronto il “calore” delle acque anno per anno, giorno per giorno. In base ai numeri la temperatura dell’acqua più alta a Messina, ad agosto, è stata di 28.9°C, nelle giornate di martedì 12 e mercoledì 13, ma basta spostarsi sul litorale tirrenico o alle Eolie per toccare i 30 gradi.

Le temperature dei mari a Messina nel 2023 e nel 2024 a  raffronto:

Le temperature dei mari a Messina nel 2014 e nel 2024 a raffronto:

 

Una situazione, quella del riscaldamento dei mari, che riguarda l’intero Mediterraneo, come dimostrano i dati rilevati nell’ambito del progetto MedFever, confermati dal sistema previsionale Enea MITO, in grado di fornire previsioni su temperatura, salinità e velocità delle correnti marine con un dettaglio spaziale fino a poche centinaia di metri.

“Nella figura 1 (in basso, ndr) – spiega Giuseppe Visalli sulla pagina MeteoMilazzo e dintorni – sono rappresentate le temperature superficiali del mare (SST), che in alcuni punti, come nel Mar Tirreno, raggiungono ormai i 30°C. Se pensiate si trattino di temperature normali perché è estate vi sbagliate, perché la figura 2 ci dice che le anomalie (cioè lo scarto delle temperature attuali rispetto ai valori normali) raggiungono i 5°C. Quello delle ondate di calore marine non è un problema esclusivo dei mari che circondano l’Italia, ma riguarda anche gran parte dei mari e degli oceani del globo. II Mar Mediterraneo è particolarmente soggetto al rapido aumento delle SST, perché è un mare chiuso e perché si trova in un’area (quella europea) che sta riscontrando l’aumento più veloce delle temperature dell’aria. Ormai da molte estati le SST del Mediterraneo risultano pesantemente sopra la norma a causa della costante presenza del promontorio anticiclonico nordafricano, che garantisce soleggiamento ininterrotto per settimane e impedisce l’arrivo di venti che possono rimescolare gli strati superficiali dell’acqua. Le temperature estremamente elevate del mare hanno pesanti effetti sulla flora e sulla fauna marina, ma anche sull’uomo. La temperatura del mare influenza quella dell’aria (e non il contrario), quindi un mare caldo determina temperature maggiori sulle aree costiere, specie nei valori minimi; inoltre, in un mare caldo è maggiore l’evaporazione, quindi ad aumentare e anche lata. Maggiore evaporazione significa maggiore quantità d’acqua che può condensare e quindi un rischio potenzialmente più alto di nubifragi e alluvioni (fenomeni estremi) se la circolazione armosferica dovesse cambiare”.

 

Un concetto ribadito ieri dallo stesso metereologo: “Qualche giorno fa – scrive – avevo parlato delle temperature estremamente alte che hanno raggiunto le acque del Mar Mediterraneo, oggi possiamo parlare ufficialmente di temperature mai registrate prima. Infatti, ieri (15 agosto 2024) la temperatura media dello strato superficiale di tutto il Mediterraneo ha raggiunto i 28.56°C, battendo il precedente record di 28.40°C che era stato siglato il 24 luglio del 2023. Nel 2024 sono oltre 147 i giorni classificati come ondata di calore marina (temperature oltre il 90esimo percentile per più di 5 giorni di fila), ormai non molto lontani dai 227 giorni del 2023. Pensate che fino al 2005 non si erano mai superati i 100 giorni! Tutto il calore intrappolato nei mari potrà essere convertito in altre forme di energia, come vento, fulmini e pioggia, non appena un disturbo atmosferico transiterà sul Mediterraneo”.

Come vengono misurate le temperature superficiali del mare? Lo spiega lo stesso Visalli: “Attraverso dei sensori installati sui satelliti, che sono capaci di misurare la radiazione emessa dal mare. Tanto più la temperatura è alta, tanta più radiazione viene emessa e quindi ricevuta dal sensore a bordo del satellite. La grandezza ricavata è nota in fisica come temperatura di brillanza, che si ottiene dalla legge di Planck per il corpo nero”.

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