MESSINA. Il VI Quartiere non ha senso di esistere, dato che “non esistono rapporti di omogeneità storico culturali tra i territori accorpati” in seguito all’approvazione della delibera n. 157 dell’undici di marzo del 2004, che comportò la riduzione delle Circoscrizioni da 14 a 6. A chiedere la scorporazione della Municipalità che si estende da Contemplazione a Ponte Gallo, su un’area di 8400 ettari, è il consigliere di quartiere Mario Biancuzzo, che chiede la riapertura di una nuova sede a Rodia e l’accorpamento dell’ex 12° con il 13° Quartiere.

Una proposta che fa seguito alla recente pubblicazione del decreto per l’istituzione del neo comune di Montemare, che in caso di esito positivo del referendum darebbe il la alla nascita di un nuovo comune composto proprio dalle ex XII e XIII Circoscrizioni.  La proposta, portata avanti da 8 anni dal Comitato promotore Montemare, è motivata dal fatto che “La realtà periferica costituita dai diversi villaggi collinari, pur appartenendo al comune di Messina, non riscontra una effettiva comunanza di bisogni, di continuità fisica e di interessi con la città, e di fatto rappresenta un’entità territoriale e sociale, per tradizioni e cultura, distante e diversa dal contesto cittadino”.  A distaccarsi, sarebbe una superficie di territorio pari a 60,84 Kmq su 210, una percentuale del 28,97% dell’intero territorio comprendente il 3,40% della popolazione del comune di Messina.

Si parla dei villaggi di CastaneaSaliceGessoSpartàSan SabaOrtoliuzzoAcqualadroneRodia e Masse (San Giorgio, San Nicola, Santa Lucia e San Giovani).

In attesa del referendum, la cui data verrà stabilita da Cateno De Luca, Biancuzzo ricostruisce la nascita della VI Municipalità e riporta in auge la proposta di delibera dell’allora Assessore Gianpiero D’Alia, che prevedeva la riduzione ad 8 Circoscrizioni, con l’accorpamento del 12° con il 13° Quartiere.

Secondo il consigliere, l’accorpamento del 2004 fu fatto senza nessuna logica, mettendo insieme tre aree con oltre 35mila abitanti “senza un approfondito studio, conformazione diversa da un centro abitato all’altro e impossibilità di governare un territorio vasto che ha tutti gli elementi per essere un vero e proprio Comune”.

«Non si riesce a capire, inoltre – scrive Biancuzzo – quale logica ha portato, nella divisione proposta dalla delibera n. 157 nel delimitare il 4 Quartiere, un fazzoletto di 760 Ha attorno a Palazzo Zanca. In questa area abbiamo un Sindaco, degli assessori e 32 Consiglieri comunali e come se non bastasse una Municipalità con tutti i consiglieri che vigilano sul territorio. Di contro abbiamo il 6 Quartiere di oltre 8400 Ha (12 volt il 4) all’estrema periferia del Comune».

«L’ex 12 Quartiere titolato Montemare, che sintetizza una omogeneità territoriale ed una identità storica ed etnoantropologica che da il senso di una mera perimetrazione territoriale – prosegue Biancuzzo – doveva  essere accorpato solo ed esclusivamente all’ex 13 Quartiere, sia per motivi storici che per motivi geografici. Premesso ciò chiedo agli Organi in indirizzo l’immediata revoca della delibera n. 157, la riapertura di una nuova sede in località Rodia presso immobile comunale attualmente chiuso, accorpando l’ex 12 con il 13 Quartiere».

 

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