MESSINA. Non si placa l’eco delle polemiche dopo la pubblicazione della controversa (e contestatissima) ordinanza “coprifuoco” entrata in vigore ieri notte, con tutti i locali della città costretti ad abbassare anzitempo le saracinesche (e non vendere più alcol da asporto dopo le 20). Un provvedimento adottato ufficialmente per contenere il covid ma che discende anche dai fatti di cronaca degli ultimi giorni, fra i quali l’episodio della ragazzina che si sarebbe sentita male a causa dell’alcol.

A intervenire, dopo le prese di posizione di gruppi consiliari, associazioni e imprenditori, è adesso un rappresentante istituzionale, il garante dell’infanzia del comune di Messina Angelo Fabio Costantino, che ha fqtto letteralmente “a pezzi” il provvedimento.

Di seguito il suo intervento:

“Se si ritiene di curare il disagio giovanile con un approccio sanzionatorio e punitivo non solo non si conosce la letteratura sulla Psicologia della devianza ma neanche lo spirito del Procedimento penale Minorile.
La Giustizia Minorile, di cui l’Italia è modello nel mondo, è tutta improntata sul sostegno del minore che ha commesso reato affinché possa uscire dal circuito penale nel più breve tempo possibile, alla necessaria comprensione dell’agito trasgressivo/illecito all’interno del suo percorso evolutivo e alla valutazione delle condizioni psicosociali del suo contesto di riferimento.
Nel Processo Minorile il Magistrato si avvale sempre di tecnici esperti del disagio evolutivo per emettere provvedimenti tarati sulla realtà specifica di un minore.
Nel nostro paese al minore arrestato o a rischio viene data sempre la possibilità di riscatto mettendogli a disposizione psicologi, Assistenti sociali, educatori specializzati, agenti penitenziari specificatamente formati.
Il processo Minorile è il luogo dell’ascolto e della parola e non un posto in cui freddamente si combinano condanne.
Detto ciò ritengo se si pensa di curare il disagio Minorile dilagante in città con le manette e l’esercito si è totalmente fuori strada. Se si pensa che il volto autoritario dello Stato scoraggi il minore con tendenza antisociale non si conosce l’Abc della psicologia evolutiva. Il disagio Minorile ha radici profonde e motivazioni complesse che vanno comprese e curate in maniera rigorosa.
Non servono leggi speciali per i minorenni, siamo già all’avanguardia, piuttosto lavoriamo affinche’ si applichino quelle già esistenti.
Il volto dello Stato è negli Educatori quanto nei Magistrati, negli Psicologi del disagio quanto nei Poliziotti, nel barista quanto nel cancelliere del Tribunale.
Chi vende alcolici ad un minore è un criminale già isolato dagli stessi imprenditori della ristorazione prima ancora che dalla chiusura del suo locale perché non si può chiamare collega chi fa affari sulla vita di un bambino. Solo un improvvisato può pensare di gestire un locale facendo ubriacare i minorenni.
Se si applicassero le leggi esistenti non sarebbe necessaria una legislazione d’urgenza, alcuna norma speciale.
Non dimentichiamo che in molti locali lavorano, per sostenersi nello studio, tanti studenti universitari e molti giovani stagionali che aiutano le famiglie in difficoltà economica. Se perdessero anche questo lavoro non resterebbe loro che chiedere aiuto alla criminalità che li accoglierebbe a braccia aperte. Il Disagio giovanile si previene mettendosi in ascolto dei giovani e degli operatori che si occupano specificatamente di adolescenti tutti i giorni nei servizi quanto nella strada ma non mettendo ad ogni angolo un Poliziotto.

Bisogna aumentare la “Percezione di sicurezza” del cittadino attraverso mezzi diretti (controlli delle forze dell’ordine) ma soprattutto indiretti (spazi aggregativi organizzati su misura del minore). Se in città non c’è un posto dove si fa musica, spettacolo, cultura, aggregazione, sport al minore non resta che occuparla girovagando senza meta per ore intere mettendosi a rischio. I locali possono diventare “presidi aggregativi” per i giovani ma se sbagliano vanno chiusi senza una seconda possibilità. Lavoriamo insieme una buona volta e non dividiamoci perché accanto a noi c’è sempre qualcuno che ne sa più di noi!”

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments