A volte ci sono obiettivi che stanno lì, nascosti per qualche mese o anno, per poi tornare prepotentemente in voga di botto, così, quasi senza senso. È quello che mi è successo in questa seconda metà di agosto, quando ho messo la doppia spunta su un’idea che avevo in prima media, e tutto questo è successo in modo inaspettato, quasi casuale (quasi, perché la fortuna aiuta gli audaci o chi nasce con la camicia). Per questo motivo oggi la playlist si concentrerà su questi argomenti e andremo ad ascoltare roba pronta a esaltarci per sopravvivere insieme a un altro lunedì, a un’altra settimana, alla fine dell’estate.

blink-182 – Easy target

Nella conquista degli obiettivi pesa anche la possibilità di successo: se in seconda media, per restare all’esempio principale, avessi fatto il filo a una ragazza del liceo, questa mi avrebbe riso in faccia. Normale, quindi, che scegliere qualcosa di più semplice aiuti, e chiediamo noi stessi una mano ai blink-182 per spiegare questa faccenda. Nel loro disco eponimo, tra una gasante Feeling this e una meravigliosa Down, quasi in fondo alla tracklist troviamo lei, Easy Target, breve e intensa, da sparare alta in macchina andando a mare, perché libera la mente e caccia via i pensieri negativi.

Zebrahead – Wannabe

 Usiamo una delle poche cover effettivamente divertenti e ben riuscite di un brano pop per proseguire in questa opera odierna. Nell’originale le Spice Girls mettono il ragazzo che desidera una relazione con una delle cinque (almeno speriamo, ok che in due è amore e in tre è una festa, ma non esageriamo) davanti a delle condizioni. Nella versione degli Zebrahead, gruppo non del tutto dimenticabile ma neanche passato alla storia, il mood è quello giusto, è una evidentissima parodia ma ha il suo perché dato l’atteggiamento della band. Ci piace, ci piace molto.

Brunori SAS – Guardia ’82

La fine dell’estate è qui a un passo, il 31 di agosto ci sarà sempre una storia che nasce e un’estate che muore, come canta Dario Brunori nella colonna sonora di fine agosto. Gli obiettivi di cui sopra possono essere anche storie e relazioni precedenti, rapporti di un’estate che sembra infinita e forse lo è, a seconda di come si vivono quei giorni. Perché scavare la sabbia cercando tesori e vedere la vita soltanto a colori aiuta molto quando si è felici, quando si è stretti sotto la doccia, e in fondo anche questo è romanticismo. Forse addirittura nella sua forma più alta.

Jeff Buckley – Hallelujah

Non è sua, anche se la sua è la versione più famosa. Non l’ha scritta lui, uno che nasce figlio di una voce straordinaria, Tim Buckley, e riesce a uscire dal cono d’ombra del proprio genitore diventando icona al primo e purtroppo unico disco. Jeff Buckley aveva la voce degli angeli e un destino tragico, ma il suo Grace (fresco di venticinquesimo compleanno) ha lasciato un marchio indelebile nella storia della musica. Hallelujah è un brano di Leonard Cohen ma nell’immaginario collettivo l’ha scritta uno che si è messo a cantare anche per diventare migliore del proprio padre. Obiettivi da inseguire, obiettivi difficilissimi. Obiettivi resi possibili da un talento innaturale.

IDLES – Mother

Oggi playlist per il sociale: segnatevi questo nome, perché degli IDLES, se c’è giustizia al mondo, nei prossimi vent’anni ne sentiremo parlare moltissimo. Gruppo incredibile che gira già da qualche anno, chi è stato ai loro live li descrive come un’esperienza mistica, dolorosa e indimenticabile. Dato che oggi si parla di obiettivi (e dato che loro sono il mio nome per il totoypsi2020), facciamo così: vi sparate forte in cuffia Mother, vi gasate anche voi, vi mettete in testa l’obiettivo di vederli live prima di morire. Tanto, in fondo, a volte ci sono obiettivi che stanno lì, nascosti per qualche mese o anno. Non abbiamo fretta, ma solo tanta voglia di musica. Buona fine dell’estate a tutti.
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