MESSINA. La sera di mercoledì 21 agosto 2019, intorno alle 22.00, i Carabinieri del ROS – congiuntamente a quelli dei Comandi Provinciali di Catanzaro e Messina – hanno tratto in arresto Francesco Riitano alias “Cicciariello Andreacchio” classe 1980, elemento di spicco della temibile Cosca Gallace di Guardavalle (CZ).

L’uomo era gravato da un provvedimento di cattura (O.C.C.C. n. 41946/2015 RGNR e n. 13146/2015 RGGIP) emesso il 02.05.2017 dal Tribunale Ordinario di Milano a firma del GIP Maria Cristina Mannocci, per avere promosso, organizzato, costituito, finanziato, diretto e partecipato ad associazione con base logistica ad Arluno (MI), appartenente alla cosca ‘ndranghetista dei Gallace finalizzata all’importazione sul territorio nazionale e al traffico di ingenti quantitativi di cocaina approvvigionata dal Sud-America.

La svolta è arrivata nelle ultime settimane, quando si è avuta conferma della presenza del Riitano in Sicilia. Le operazioni di esatta localizzazione del latitante si sono protratte per giorni ad opera di un ingente dispositivo di militari e con l’impiego di sofisticate apparecchiature tecnologiche ed hanno, infine, permesso di sorprendere il Riitano mentre era a cena in compagnia di famigliari in un appartamento affittato presso una residenza turistica in località Giardini Naxos (ME).

Nel momento dell’irruzione il Riitano ha tentato di improvvisare una fuga, praticamente seminudo, saltando dal balcone della residenza in cui trascorreva la latitanza, ma è stato prontamente bloccato dal dispositivo di “cinturazione” adeguatamente predisposto dai militari impegnati nell’operazione.

Il soggetto è stato trovato in possesso di carta di identità, patente e passaporto italiani perfettamente falsificati ed intestati ad un nome di fantasia, nonché denaro contante e telefoni cellulari. Considerata la particolare caratura criminale del Riitano nonostante la giovane età, nonché l’elevata valenza strategica, per la cosca dei Gallace, del suo ruolo di broker nell’importazione di ingenti carichi di cocaina, si sospetta l’esistenza di una capillare rete di fiancheggiamento, su cui sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.

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