MESSINA. Un ristorante con una stella Michelin, una pizzeria londinese, i capperi più buoni al mondo e il vino fermentato in anfora. Tutto questo a Salina, un isolotto considerato dalla blogger Giorgia Cannarella, del prestigioso sito “Vice.com”, il luogo dove forse “si mangia meglio in assoluto”.

La blogger del sito nato a Montréal (Canada) e con 29 sedi in tutto il mondo, inizia a raccontare la sua esperienza sull’isola rievocando la visione di Stromboli dalla terrazza del locale “Signum”, mentre sorseggiava un caffè ghiacciato con latte di mandorle sotto un pergolato di canne.

Questo non è che il ristorante stellato di Salina, che vanta anche la più giovane cuoca italiana della Guida Michelin 2016: Martina Caruso.

A cena si ha il menu degustazione più lungo, composto da 9 portate per un totale di 120 euro con la caratteristica di essere leggero, così tanto che, racconta la blogger, “la mattina dopo, a colazione, sono abbastanza affamata da mangiare la parmigiana di melanzane che suo padre prepara ancora, ogni domenica, per gli ospiti dell’hotel. E pure la caponata. E anche il succo di fichi d’India perché insomma, siamo in Sicilia”.

Tra i classici del locale si ha la Bagnacauda con aggiunta di ricci di mare crudi, le Linguine con solo latte di mandorle e vongole, il Tonno alalunga con fichi e finocchietto, lo Sgombro confit con zuppa di olive verdi, bufala e capperi canditi, i Bottoni di melanzana con brodo di nepitella, la Foglia di cappero e pomodorino (“due piatti dove l’equilibrio tra la parte ‘liquida’ e quella solida è così sottile da risultare commovente) e la Murena alla brace con olio, limone e origano.

Ma il “Signum” non è l’unico locale prestigioso di Salina, perché sullo stesso isolotto, nella piazza del paesino di Lingua, vi è anche la pizzeria londinese “Franco is missing” (Franco manca), quotata in borsa e con 45 locali nel Regno Unito e uno in Italia, proprio sull’isola eoliana.

Il proprietario del locale, Giuseppe Mascoli, produce anche dei vini da lui definiti ‘ancestrali’, con agricoltura 100% bio e vinificazione in anfora. “Il suolo vulcanico delle Eolie è favorevole alla crescita di numerosi vitigni – scrive infatti Giorgia Cannarella – il più famoso dei quali è sicuramente la Malvasia“.

“Il bordo blu del mare in lontananza, intorno le colline verdissime di Salina. Sulla grandezza della cucina siciliana concordano tutti. Quello su cui non tutti concordano, anzi, su cui tutti sono discordi, è quale cucina siciliana sia migliore: quale città abbia più specialità, in quale provincia si mangino le versioni migliori di una tal ricetta. Non mi azzarderò a dire di avere l’assoluta, inequivocabile certezza che Salina sia l’isola siciliana in cui si mangia meglio: di isole ce ne sono tante, difficili da mettere a paragone per grandezza e ubicazione, e in molte, ne sono sicura, si mangia splendidamente – conclude – Ma il rigoglio di biodiversità di Salina, la varietà delle sue storie, la peculiarità curiosa, financo buffa, delle sue tavole, me la porterò dentro a lungo”.

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