Di Andrea Denaro e Claudia Mangano

MESSINA. A Messina, ma anche in Sicilia, da qualche giorno i dati sui contagi sembrano aver preso una piega positiva che lascia ben sperare per l’uscita dalla fase di emergenza dovuta al Coronavirus e la prosecuzione senza grossi problemi della “fase due“. I contagiati rallentano, a volte si fermano del tutto e i positivi diminuiscono grazie al notevole numero dei guariti, mentre i decessi si riferiscono a poche unità e i tamponi giornalieri sembrano venire eseguiti con maggiore efficacia.

In particolare, a Messina negli ultimi giorni i contagi sono scesi a valori che si attestano fra 1 e 0; le uniche eccezioni sono state quella dell’1 maggio, quando ci sono stati 10 nuovi contagiati, e quella di ieri, con 4 nuovi affetti. Sottraendo i guariti e i deceduti, durante i primi giorni del mese di maggio gli attualmente positivi nella provincia di Messina hanno avuto un forte calo: merito soprattutto dei primi, in quanto i decessi da qualche giorno sono bassi o nulli (basti pensare che a livello regionale i numeri giornalieri oscillano fra 1 e 3). Adesso, quindi, ammontano a 559 le persone che sono (o che sono state) contagiate dal Coronavirus.

[infogram id=”contagi-1h7z2l987z1g2ow?live”]

Da sottolineare che durante le due ultime settimane (dal 27 aprile al 10 maggio) a Messina ci sono stati in tutto solo 26 nuovi contagiati, un numero molto contenuto se si pensa che ad aprile, in un solo giorno (il 4) ne sono risultati 23. Un dato che può rappresentare i segni di una ripresa, anche se lenta, soprattutto considerando che la curva degli incrementi non fa che scendere, salvo l’eccezione di ieri.

C’è però un “ma”, grande quanto una casa: l’impennata dei contagi si ha quasi sempre (nell’ultimo mese) a circa 7-10 giorni di distanza da Pasqua, 25 Aprile e 1 Maggio. Ciò potrebbe indicare, che, a dispetto di quanto si sia detto, i siciliani non siano stati poi così diligenti, e si siano in qualche modo “sbracati” durante le festività: un campanello d’allarme per il “rompete le righe” del 4 maggio, i cui risultati negativi, se ci saranno, inizieranno ad essere evidenti in questa settimana. Negli ultimi 6-8 giorni c’é stato l’ingresso nella fase 2 (con gli allentamenti alle restrizioni) nonché la possibilitá di rientro nel luogo di residenza di tutti coloro che erano rimasti al Nord subito dopo il lockdown.

Al momento, però, i dati autorizzano all’ottimismo. In Sicilia sono ancora meno le giornate in cui il contatore dei positivi è sceso, circostanza che però si fa sempre più frequente e che, anche a livello regionale, è dovuta ad un numero notevole di guarigioni registrate . D’altra parte, curiosi sono i dati relativi ai tamponi: il numero  è quasi sempre elevato, ma nei giorni in cui si effettua una maggiore quantità di test, i tamponi risultati positivi sono minori di quando se ne eseguono in numero ridotto. I motivi possono essere legati a una scelta efficiente dei pazienti a cui è stato effettuato il tampone e a un aumento degli asintomatici, visto che i test vengono eseguiti su chi presenta sintomi o su chi è stato in contatto con soggetti a rischio. Quindi, viene meno la relazione “più tamponi = più contagi” che ha caratterizzato le critiche (soprattutto social) dei mesi passati.

[infogram id=”tamponi-e-contagi-regionali-1h7j4dropx9v2nr?live”]

Un esempio è il 27 aprile, quando sono stati effettuati 546 tamponi e di questi ne sono risultati positivi 30, responso molto differente rispetto a quello di date come il 2 maggio (1.492 tamponi di cui solo 19 positivi). In particolare, durante la prima settimana di maggio, quella appena trascorsa, il numero di tamponi eseguiti giornalmente ha oscillato tra i 1.200 e i 4.100, e il numero più alto di contagiati si è avuto con il secondo numero più basso di test eseguiti (4 maggio, 1.210 tamponi di cui 15 positivi), mentre ieri, che sono stati effettuati 855 tamponi appena in tutta l’Isola, ci sono stati 14 nuovi contagiati, molti rispetto agli altri giorni e qualche unità sopra i valori più recenti (quando i test superavano i 2.000 giornalieri).

 

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Vince
Vince
11 Maggio 2020 7:52

Tutto giusto. Ma se si guardano gli ultimi 4 casi si nota che vengono tutti dall’ambiente sanitario: infermiera dell’ortopedico e conviventi, infermiera della casa di riposo. Cosa ci vuole a dare DPI al personale ed a istruirlo su come si usa? Non è possibile avere ancora positivi in strutture sanitarie!!