MESSINA. E’ una tempesta quella che sta travolgendo il sindaco Cateno De Luca, assente senza spiegazione da inizio settimana, e la sua giunta, per la mancata presenza alla discussione sul bilancio consuntivo 2017, approvato ieri in aula con una lunga serie di polemiche: Dopo le prese di posizione di Libera Me e Libero Gioveni (Pd), tocca ai Cinque stelle esprimere il disappunto per la condotta politica dell’amministrazione.

«Il sindaco Cateno De Luca e i suoi assessori spieghino pubblicamente ai lavoratori precari, ai propri elettori e a tutta la città il motivo della loro incomprensibile, ingiustificabile e irresponsabile assenza nel corso della seduta di ieri in Aula».

Così il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle stigmatizza il comportamento tenuto dal primo cittadino e dalla sua Giunta, che hanno ritenuto opportuno non presenziare, senza alcuna spiegazione di sorta, alla seduta sul bilancio consuntivo 2017, che costituisce uno dei due pilastri su cui poggia la procedura di rimodulazione del piano di riequilibrio. “Prendiamo atto ancora una volta – commentano i consiglieri – che ogni votazione è legata a una emergenza che ne restringe i tempi e mette ulteriori pressioni sui consiglio. È una prassi ormai consolidata che non possiamo più accettare”.

«L’Amministrazione – proseguono – ha presentato una proposta di delibera per l’approvazione del consuntivo del 2017, chiedendoci di rinunciare ai termini di legge posti a tutela delle funzioni di Consigliere Comunale, allo scopo di agevolare la stabilizzazione di circa 76 precari. Il motivo di questa richiesta è legato alla necessità di approvare il bilancio prima della riunione della Commissione Interministeriale presso il Ministero dell’Interno, fissata per giorno 18 dicembre, che dovrà approvare il piano del fabbisogno del personale. La finalità è quella di completare il percorso di stabilizzazione avviato negli anni scorsi a tutela dell’ultimo gruppo di contrattisti non ancora stabilizzati, che verrebbero ingiustamente discriminati. Il Movimento, che non ostacolerebbe mai i diritti dei lavoratori – proseguono i consiglieri – non si è sottratto alla rinuncia né tantomeno alla trattazione in Aula, nonostante le criticità emerse nel parere del collegio dei revisori di conti”.

«È opportuno sottolineare – commentano – che la responsabilità politica del ritardo con cui giunge all’attenzione del Consiglio questo documento e il tentativo di mettere nuovamente i Consiglieri con le spalle al muro rende evidente l’approssimazione amministrativa del Sindaco e la sua difficoltà nel programmare la gestione di un Comune problematico come Messina, tanto da sprecare mesi preziosi dietro false “priorità” miseramente fallite e perdendo inutilmente del tempo con una marea di proposte deliberative superflue».

«Il Sindaco e la Giunta – specificano ancora gli esponenti pentastellati – sembrano aver dimenticato il loro ruolo, tanto da non presentarsi alla trattazione della delibera, in commissione e nemmeno in consiglio comunale, sebbene fossero consapevoli dell’importanza della proposta. Il Movimento 5 Stelle ha votato contro il Salva Messina e non ha votato il piano di rimodulazione poiché non crediamo alle realizzazione delle promesse elettorali del Sindaco. Di conseguenza non abbiamo votato favorevolmente il consuntivo e così accadrà anche con il consolidato. Ciò nonostante, nel rispetto dei lavoratori e del nostro ruolo istituzionale, non ci siamo mai sottratti al confronto, rinunciando in questa circostanza ai termini di legge per dare la possibilità all’Aula di trattare la delibera», concludono i consiglieri, che si interrogano sul perché il Sindaco abbia iniziato a prendere le distanze dalla sua maggioranza.

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