MESSINA. “Burocrazia criminale che sta contribuendo alla diffusione del virus”. “Non rompeteci più le scatole”. “Repubblica delle banane”. “Ma che cazzo di Italia è?”, “Revoca quella porcheria che hai fatto, ministro”. È un Cateno De Luca davvero scatenato quello che stamattina, dal suo “bunker”, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un video al vetriolo in cui se la prende con tutti, dal premier Giuseppe Conte al ministro della Salute Roberto Speranza, all’Asp per finire con una lettera di fuoco al prefetto Maria Carmela Librizzi.

«Siamo in attesa di leggere il provvedimento che ha annunciato il Presidente del Consiglio. Siamo rimasti più di un’ora in attesa perché questa è l’Italia degli annunci, ma ancora il provvedimento non circola. Sono incazzato, perché io l’undici marzo avevo fatto l’ordinanza 60 dove avevo previsto tutto ma me l’hanno fatta in parte rimangiare perché il sindaco non può fare provvedimenti contro i Dpcm o addirittura attentare alle libertà costituzionali, perché questo mi è stato contestato. Ecco, questa è l’Italia dell’alta burocrazia, dove devi stare attento a non violare il comma e il disposto, ma se nel frattempo la gente muore o si avvelena non importa a nessuno. L’importante in questo mondo di plastica è che tutto quadri in termini di burocrazia. Certo che sono incazzato. Ora cosa dovremmo fare?», prosegue, anticipando la solita diretta serale, che però stavolta non era prevista, “sempre se – prosegue – questo provvedimento del primo Ministro uscirà. Perché quando mai si annunciano le cose e poi si fanno i provvedimenti. Ma che cazzo di Italia è?“, urla .

«Chi sta al timone – continua – è indeciso e ci fa sbandare una volta a destra e una volta a manca. L’indecisione in questi momenti è la cosa peggiore ed è vergognoso che io assista all’annuncio di nuovi provvedimenti e a distanza di 10 ore non c’è il provvedimento. Ma che Repubblica delle banane è diventata questa? Ecco perché poi si arriva all’esasperazione. Che la finiscano a turno di fare decreti, non possono fare impazzire i sindaci». Poi l’attacco frontale al Ministro Speranza sull’ordinanza che consente la corsa individuale nei pressi della propria abitazione: «Revoca quella porcheria che hai fatto. Facciamo di tutto per far stare dentro la gente e lei si permette di autorizzare la corsa. Che faccio mando la polizia municipale con il metro? Ma fate provvedimenti seri. L’Italia si deve fermare, si doveva fermare già 20 giorni fa, ma si deve fermare la malapolitica».

Poi un ulteriore attacco, rivolto questa volta alla governance dell’Azienda sanitaria provinciale: «Sul territorio combattiamo con gente inetta, ai vertici anche delle strutture sanitarie, che non son neanche in grado di gestire un condominio e delegano altri. Si autocommissariano. Ecco cos’è successo all’Asp di Messina. Adesso basta. Fateci lavorare», urla. «Noi sindaci siamo la massima autorità locale, non rompeteci più le scatole. Siamo stanchi. Dobbiamo gestire le conseguenze del virus che è in parte la conseguenza di una mala burocrazia criminale, che sta contriuendo a diffondere il virus. Si fermi il virus della malapolitica», conclude.

 

 

Non è tuttavia l’unico attacco del sindaco alle Istituzioni dello Stato. A finire nel mirino del sindaco è anche il Prefetto Maria Carmela Librizzi, destinataria di una lettera dai toni “caldissimi”, che riportiamo di seguito:

«Buongiorno Eccellenza,
mi prendo la responsabilità di quello che Le scrivo nell’esprimere la mia assoluta contrarietà su ciò che sta avvenendo in queste ore in merito all’odierna apertura dei supermercati prevista dal DPCM 9/3/2020 e 11/3/2020 e dalla mia Ordinanza Sindacale n. 61 del 13/3/2020, ma vietata dall’Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 6 del 19/3/2020.

Non mi sarei mai aspettato che mi venisse ingiunto di revocare la mia Ordinanza, che è conforme al dettato normativo statale, a favore di una Ordinanza regionale che non solo è in contrasto con le disposizioni nazionali, ma che ha creato immediatamente caos e generato fenomeni di assembramento inducendo il prevedibile timore nei cittadini di restare senza scorte alimentari. E dire che anche ieri notte, alle ore 23,00 circa, lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri ha introdotto la sua dichiarazione precisando che i punti vendita di generi alimentari DEVONO restare aperti, senza limitazioni di giorni, proprio per evitare i fenomeni sopra denunciati.

Mi corre l’obbligo di rammentare che quando si è chiesto al Sindaco di Messina di revocare l’Ordinanza n. 60 per una pretesa contrarietà con le norme del DPCM 11/3/2020, questo Sindaco ha risposto con prontezza, accettando la richiesta in nome di un superiore spirito di collaborazione istituzionale, pur restando fermamente convinto sia della legittimità del proprio operato che della bontà dello stesso, e i provvedimenti che il Governo ha emanato in queste ore confermano che tali valutazioni erano pienamente fondate. Ma trovo assolutamente inaccettabile che quando il Presidente della Regione Sicilia emette una ordinanza che va in contrasto con il DPCM, Lei Signor Prefetto si faccia lecito di ingiungere al Sindaco di revocare la propria ordinanza, che ripeto è conforme al DPCM, per adeguarsi ad una Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana che a sua volta è in contrasto con lo stesso DPCM.

Questo gioco non mi piace e se, come già mi stanno dicendo, ci sono le forze dell’ordine presso i supermercati che stanno denunciando gli esercenti per la violazione dell’ordinanza Presidenziale ai sensi dell’art. 650 c.p., sappia che difenderò in tutte le sedi la mia pozione e quella di queste persone che hanno seguito il Sindaco ed il Presidente del Consiglio.

Non perda più tempo a cercarmi perché non abbiamo più nulla da dirci.

Eviti telefonate sgradevoli come quella di ieri sera al vicesindaco scriva e se lo ritiene avvii pure il procedimento di rimozione del sindaco De Luca, ma non mi cerchi più. Per tutte le nostre attività in relazione alla Prefettura faccia riferimento al vice sindaco MONDELLO ed all’assessore MUSOLINO.

Buona Domenica, Eccellenza».

 

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Andrea
Andrea
22 Marzo 2020 21:20

Non credo che l’attuale sindaco sia nelle condizioni migliori per amministrare questa città.

messinese stanco
messinese stanco
23 Marzo 2020 19:09

Però De Luca ha tagliato mezzi pubblici e orari dei supermercati, creando assembramenti. Mi spiace, ma De Luca è un’autentica delusione. Le dirette facebook e le urla non servono a nulla senza buon senso. Non chiedo le Sue dimissioni perché non è il momento. Dopo però, pacatamente, ci penserei. Messina non è Fiumedinisi (con tutti il rispetto). Basta show, per favore.