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MESSINA. Potrebbe essere un nuovo genere letterario, sulla falsariga del “walk and talk” sdoganato dalla celebre serie tv degli anni ’90 The West Wing: Cateno De Luca che, in tuta, cammina per le viuzze di Fiumedinisi e racconta qualcosa. La piazza del paese in cui è posteggiata la sua Opel Corsa 1.2 rossa, la fontana con descrizione dell’acquedotto della Santissima, la casa in cui è nato.

Senonché, la tecnologia che De Luca sfrutta a piene mani, primo dei sindaci locali, gli si ritorce contro. Connessione che cade, diretta Facebook che si interrompe, panico tra i fan. Terminato il buco tecnico, la diretta riprende con la passeggiata lungo il torrente.

Si, ma perché il sindaco di Messina è scomparso per una settimana, dopo il criptico annuncio della scorsa settimana? De Luca tranquillizza,  solo “esigenza di staccare e dare seguito ad alcune sensazioni che da tempo andavo cogliendo”: rivelazione che è giunta durante un convegno, spiega il sindaco. “Volevo seguire cose che in questi anni ho trascurato, non volevo avere il rimpianto di avere trascurato attimi della mia vita”. Poi cita il padre, “che vedo sempre più spento”, e se ne rammarica, autoaccusandosi di “essere sempre meno presente”.

Poi un racconto di emancipazione: “A quindici anni me ne sono andato a vivere in campagna da solo, sono stati i momenti più importanti”. L’atmosferica bucolica giova a De Luca, che si mette a nudo come poche volte era successo: “Non sono un supereroe, sbagli anch’io come tutti”.

“Questa è stata la prima settimana in cui ho staccato realmente: sono sparito, ho messo da parte cellulare e social. Decisione che nasce dalla consapevolezza che bisognava fermarsi e fare una sana riflessione”. Sorvolando sui suoi problemi con la schiena, mitigati con “fisioterapia e lunghe passeggiate, accompagnato dalla musica del torrente”, De Luca rivela che uno dei momenti topici è stata la discussione della Cambio di passo. “Mi si è spaccato un molare in due dall’adrenalina e dalla tensione. Altro sintomo che era tempo di fermarsi”.

Come? “Con la musica: “Sono andato a comprare un clarinetto”, spiega candidamente, ricordando dei trascorsi al conservatorio, trentuno anni fa. “Da tanto non prendo in mano lo strumento”. Sarà contento il vicesindaco Salvatore Mondello, bassista che al contrario di De Luca il suo strumento non l’ha abbandonato, anzi.

Conclusione vagamente agiografica, ripercorrendo la storia della Fenapi, nata a Fiumedinisi, e delle opere che ha lasciato da sindaco. “Chi non osa non combina nulla”, è la sintesi del discorso.

Sabato mattina una riunione segreta con giunta e responsabili delle partecipate: “Ho spiegato che il cambio di passo deve avvenire anche in giunta. Non sono disposto più a coprire gli errori di nessuno, ciascuno deve dimostrarsi all’altezza del compito. Li ho nominato, ho dato la possibilità in 18 mesi di fare rodaggio, adesso devono comprendere che il cambio di passo vale anche per loro. Chi non è all’altezza non farà più l’assessore o il presidente di partecipate”.

In conclusione, una nota “di servizio”: “Ogni venerdi dalle 17.30 in poi riceverò tutti, non c’è bisogno di appuntamento”.

 

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3 Commenti
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Giovanni
Giovanni
9 Febbraio 2020 21:07

‘Non sono un supereroe, sbaglio anch’io come tutti”

Che rivelazione!!!!
Succede anche a lui!!!!

Siracusano
Siracusano
10 Febbraio 2020 14:01
Reply to  Giovanni

Giovanni a ricettori che è meglio

Siracusano
Siracusano
10 Febbraio 2020 14:04
Reply to  Giovanni

Giovanni ricettiti .