MESSINA. “Abbiamo tentato molte volte di raggiungere un protocollo di azione con questa società, convocando numerosi tavoli tecnici per stabilire le modalità operative per evitare che i sottoservizi continuino ad essere danneggiati, ma tutte le modalità attuative sono state puntualmente disattese”. Con questa motivazione, il sindaco Cateno De Luca ha emanato un’ordinanza con cui ferma d’imperio i lavori che Openfiber da mesi effettua in città per il passaggio della fibra ottica.

L’episodio che ha fatto traboccare il vaso è stato il danneggiamento della rete idrica “in sei punti diversi”., riporta il sindaco. Per questo, stasera è arrivata l’ordinanza, al grido di “Me ne frego della fibra ottica! La città non può continuare a subire lo scempio di ditte che non rispettano il territorio e pensano di essere a casa propria”.

Secondo l’ordinanza, le colpe ascrivibili alla società sono molte. Ed enormi: “Non colloca, almeno 48 ore prima dell’entrata in vigore del provvedimento, la necessaria segnaletica di divieto di sosta con zona rimozione coatta, con indicato il periodo di validità, creando intralcio e confusione la viabilità. Non delimita idoneamente le aree di intervento e non colloca la necessaria segnaletica stradale e idonei dispositivi luminosi, così come previsto dal codice della strada. Non adotta, durante gli interventi, le precauzioni necessarie a salvaguardia della pubblica incolumità, movimentando i mezzi di cantiere sulla sede viaria contestualmente al transito veicolare e pedonale.

Non solo: “Non ha eseguito un’idonea indagine georadar preventiva, per cui continua a causare diversi ed ingenti danni alle infrastrutture ed installazioni comunali, interrompendo l’erogazione di pubblici servizi. Non comunica con regolarità il giornale dei lavori, in tal modo impedendo all’Amam di poter allertare le proprie maestranze ed assistere all’esecuzione degli scavi, intervenendo prima che si verifichino le rottura delle tubazioni, non trasmette le planimetria indicante la dislocazione dei cavi e la posizione degli eventuali pozzetti o sostegni dove verrà alloggiato il cavo”,

Basta? Macchè: “Non ha tenuto indenne l’ente proprietario o gestore delle aree interessate dai lavori, dalle spese necessarie per le opere di sistemazione e ripristino, avendovi sempre provveduto in modo diretto, con estremo urgenza, direttamente l’Amam”.

La conseguenza di tutto questo, scrive il sindaco, è la sospensione immediata dei lavori, “demandando alle decisioni di un tavolo tecnico, da convocare, le modalità di attuazione degli interventi, a seguito del quale sarà valutata l’eventuale ripresa dei lavori”, ma anche “la messa in sicurezza di tutte le aree di cantiere e lo sgombero di tutti i mezzi ed attrezzature in  essi insistenti”

 

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