MESSINA. «Alla luce della ripresa dei tagli indiscriminati di alberi in città, esprimiamo grande preoccupazione, in considerazione anche del fatto che si sta procedendo con la  bitumazione delle aiuole ormai private degli alberi, lasciando presagire l’intenzione dell’amministrazione di non sostituire gli alberi con nuove piante, come ci si sarebbe aspettato, favorendo l’inesorabile regressione in corso del patrimonio arboreo urbano».
Dopo lo scontro a distanza fra il consigliere del M5s Andrea Argento e gli assessori Dafne Musolino e Massimiliano Minutoli in merito al taglio degli alberi in via Ugo Bassi, ad intervenire sulla vicenda è anche Legambiente Messina, che lo scorso 13 ottobre aveva scritto all’Amministrazione per chiedere la sospensione di ogni attività di taglio “se non in presenza di conclamato rischio e pericolo”. L’associazione, inoltre, aveva chiesto a gennaio di poter accedere agli atti, ricevendo però “una risposta imparziale e incompleta”, sostengono da Legambiente, citando in particolare una disposizione da parte della Soprintendenza del marzo del 2019, inoltrata anche alla Procura.
«Ricordiamo a tal proposito – proseguono – che, nel marzo 2019, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina disponeva l’immediata sospensione dei tagli nelle aree vincolate, a seguito della segnalazione di Legambiente Messina, che aveva richiesto di verificare la regolarità degli interventi di abbattimento e di potatura su centinaia di alberi cittadini (effettuati a seguito dell’ordinanza sindacale n.124/2018). Molti degli interventi dell’inverno scorso, infatti, avevano determinato la rimozione del 100% delle foglie di numerosi alberi, intervento che secondo i manuali agronomici viene definito di capitozzatura, tecnica di potatura che la società italiana d’arboricoltura dichiara essere la più dannosa per gli alberi poiché espone gli alberi a un serio rischio di sopravvivenza. Inoltre, gli interventi dell’inverno scorso avevano riguardato anche vie e piazze di particolare pregio architettonico ed urbanistico, come via Tommaso Cannizzaro, Piazza San Vincenzo, Piazza Casa Pia, Largo Bozzi, Largo XX Settembre, per molte delle quali  non risultava esistere alcuno studio agronomico specifico attestante le condizioni di salute degli esemplari oggetto di intervento (come verificato a seguito di nostra formale richiesta di accesso agli atti)», concludono.
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