MESSINA. «Lo stato di diritto si basa su regole ben precise, che evidentemente il sindaco Cateno De Luca intende sovvertire, trasformando i cittadini in sentinelle di quartiere ed esasperando ancora di più il clima di terrore con il quale tenta di mascherare la totale inefficienza della sua amministrazione».

Parole dei consiglieri comunali del M5s, che commentano l’introduzione del nuovo servizio di segnalazione via Whatsapp da parte della Giunta: «Un’iniziativa da civiltà primitiva che delegittima l’operato delle forze dell’Ordine e dello stesso De Luca. Come nel caso delle aree verdi e degli impianti sportivi, ancora una volta il Sindaco ammette candidamente di non essere in grado di svolgere il suo ruolo, delegando ad altri il compito di garantire l’ordine e il decoro urbano della città che lui stesso amministra», proseguono, manifestando tutte le loro perplessità sulla legittimità del servizio, soprattutto per ciò che concerne la tutela della privacy.

«Alimentando questa continua “caccia alle streghe” e mettendo i cittadini gli uni contro gli altri – commentano – il pericolo dietro l’angolo è quello di una deriva autoritaria e giustizialista che alimenterebbe odio, rancori, ripicche e sospetti. Fortunatamente i tempi delle ronde per strada e dell’olio di ricino sono ormai lontani e bisogna fare il possibile per scongiurare che la città sprofondi in un clima da perenne guerra civile».

«Dopo l’ultima pausa di riflessione che lo ha tenuto lontano dai social  – proseguono – speravamo che Cateno De Luca avesse riflettuto sui suoi innumerevoli errori, come aveva ammesso lo stesso primo cittadino, ma evidentemente non è cambiato nulla. Malgrado le dichiarazioni d’intenti e l’auspicio di una “nuova fase”, è tornato infatti con la stessa rabbia di sempre e la stessa inconcludenza, dimostrando per l’ennesima volta di non saper fare a meno di gogne mediatiche, “nemici” da dare in pasto agli utenti e polveroni sui social. Ne è un esempio la “minaccia” di postare su Facebook i nomi dei cittadini che non pagano l’acqua: una sorta di intimidazione che fa al contempo ridere e rabbrividire.  Evidentemente – concludono – De Luca continua a confondere la sua paginetta Facebook con un tribunale dell’Inquisizione. Temiamo che il primo cittadino abbia una visione della società piccola, infelice e rancorosa, simile per certi versi a un gregge di pecore che ha bisogno della presenza costante di un cane da guardia. Messina tuttavia non ha bisogno di uno sceriffo che denunci i problemi aizzando i cittadini, ma di un sindaco che sia capace di risolverli. E lui fino ad ora non ne è stato capace».

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