MESSINA. Ogni crocerista che transita da Messina, in base a dati in possesso delle compagnie marittime e dell’Autorità Portuale, ma che non sono stati diffusi pubblicamente, spenderebbe una cifra compresa tra i 25 ed i 150 euro a persona per il proprio soggiorno di alcune ore in città.

Chi arriva a Messina, diversamente dal sentore comune e dell’opinione pubblica, preferisce restare per visitarla. Come confermato anche da parte del responsabile della Sicurezza del Terminal di approdo del porto di Messina, Luca Blandina, i crocieristi che sbarcano con l’intento di dirigersi in altre località – si pensi ai tour organizzati per Taormina o Tindari, o quelli per ripercorrere le orme del Padrino in direzione Savoca – sono appena il 20 per cento del totale. Significa che su una media stabilita per difetto di 3000 croceristi per approdo, sono 2400 quelli che restano in città.

Considerando una media di spesa di 100 euro per turista e moltiplicando questa somma per i 3000 turisti e per 200 sbarchi – ovvero quelli approssimativi che vedono impegnato il porto di Messina annualmente – è possibile raggiungere l’importante cifra di circa 60 milioni di euro l’anno. E si tratta di somme arrotondate per grave difetto.

Che fine fanno, allora, tutti questi soldi? E in che modo risponde la città a numeri così importanti ed in forte crescita per gli anni a venire? Male, secondo i numerosissimi feedback raccolti. La totale assenza di comunicazione da parte del Comune, ad esempio, sembra essere uno dei disagi principali: lo stand concesso all’interno del terminal dall’Autorità Portuale, infatti, resta spesso deserto obbligando i turisti rivolgersi a tour operator privati, che infatti fanno affari d’oro e continuano a proliferare in città sfruttando il vuoto del pubblico. Pochissime le partnership avviate con strutture private della città. E restano bassi anche i numeri dei croceristi che scelgono di visitare il Museo regionale di Messina.

Affari d’oro, invece, quelli di tassisti ed autisti, a volte privi di apposita licenza per il trasporto di persone, e che arrivano a chiedere fino a 800 euro per un giro in macchina della città, dal centro a Capo Peloro passando per i Laghi di Ganzirri. Immobilismo totale quello dei negozianti: la maggior parte delle attività che non opera in franchising, infatti, preferisce tenere le saracinesche abbassate dalle 13 alle 16 e nei weekend, i momenti in cui si concentra in città il maggior numero di turisti, compreso il 20 per cento di ritorno dalle gite in provincia. Pronto a salpare per una nuova destinazione.

Nonostante la città non sappia sfruttare un’economia sommersa di tale portata, torna a crescere il numero di turisti che sbarca con cadenza settimanale dalle navi da crociera grazie all’impegno da parte delle compagnie di navigazione come la Msc. Secondo i dati presentati dall’Autorità Portuale e le stime sugli approdi per il 2020 ed il 2021, Messina risale prepotentemente la china con una crescita costante dopo il +12% dei passeggeri del 2016 e il +6% nel 2017.

Gli approdi previsti per il solo 2019, sulla stessa linea del 2018, sono infatti già 165, ma a questi – segnalano fonti interne – devono essere aggiunti un numero che, complici il maltempo e le mareggiate, spinge le navi schedulate nell’approdo di Giardini Naxos a far rotta nel porto di Messina, permettendo di superare anche i 200 approdi l’anno.

Numeri che hanno consentito alla città dello Stretto di imporsi addirittura tra i principali porti del Mediterraneo, dietro a realtà irraggiungibili come Barcellona, Civitavecchia o Palma di Maiorca per numero di turisti transitati, ma comunque tra i principali porti italiani complici le tariffe agevolate proposte dall’Autorità Portuale alle compagnie di navigazione.

È stato calcolato, infatti, che ogni nave da crociera trasporti una media di 3000 persone tra croceristi ed equipaggio di bordo. Ma si tratta di numeri al ribasso: la sola MSC Bellissima, una delle navi di punta della MSC – compagnia che sbarca in città ogni martedì e che proprio a Messina presenta le navi di punta – può trasportare a pieno carico fino a 6744 persone.

Numeri tutt’altro che difficili da raggiungere, complici le offerte di compagnie e agenzie viaggio per la bassa stagione: a Messina, infatti, sono sbarcati in date “anonime” come il 19 ed il 26 marzo 2019 più di 11400 passeggeri, equipaggio escluso. Sbarchi che si sono ripetuti per decine e decine di volte, per più mesi e con la stessa portata, per tutto il 2019. Se per i mesi estivi gli approdi si attestano a 14, nel solo mese di ottobre quelli previsti arrivano addirittura a 21, senza considerare le eventuali avversità marine che potrebbero spingere navi dirette a Giardini ad optare per il porto di Messina.

Una leadership momentanea, però. Catania e Siracusa, infatti, non sono rimaste a guardare e stanno investendo prepotentemente nel settore marittimo, con quest’ultima che dal giugno 2020 inaugurerà il terminal realizzato grazie agli investimenti di compagnie marittime e che ospiterà proprio alcune navi della compagnia Msc.

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