MESSINA. “Fa sorridere che le mie misure a tutela del decoro urbano siano strumentalizzate sia dal M5S che da insigni esponenti della sinistra. Sbaglio o i primi sono gli stessi che hanno fiancheggiato per un proprio tornaconto politico l’approvazione dei decreti sicurezza che l’Unione Europea ha più volte ammonito? Per gli afflitti intellettuali di sinistra, sbaglio o siete gli stessi che hanno sostenuto nella precedente legislatura il Decreto Minniti, il quale prevedeva severe azioni repressive proprio contro il bivacco e l’ambulantato? C’è un elenco di comuni, anche ‘rossi’ che nel frattempo hanno recepito tali disposizioni, ma questo clamore non è stato suscitato. Non faccio lo spaccone contro i poveri, sono il Sindaco e come tale devo garantire la sicurezza e il decoro della città, contro chi la imbratta, la sporca e la deturpa con ogni forma di azione che violi la legge”.

A riferirlo è il primo cittadino Cateno De Luca, che replica nuovamente alle critiche dopo la bufera social di ieri scatenata non tanto per il provvedimento, ma per la decisione del sindaco di “mettere alla gogna” i migranti pubblicando il video dello sgombero sul suo profilo Facebook.

“Trovare una soluzione alternativa per gli ultimi? Si sfonda una porta aperta – continua il sindaco peloritano – se le intenzioni sono reali, non di facciata. Dal Comune non ci tireremo indietro rispetto a fornire un sostegno a tal proposito, a condizione che ci sia una filiera chiara che dal pronto soccorso immediato segua tali soggetti nei luoghi idonei per la loro dimora e sostentamento. Sono disposto a un ragionamento per affrontare giuste misure di solidarietà, tranne nei casi in cui – come già registrato anche per la vicenda del Palacultura – non c’è la volontà di essere aiutati” (Qui il nostro approfondimento sulle strutture di accoglienza presenti a Messina)

“Non sono la persona che dinanzi a situazioni critiche volta le spalle. La mia presa di posizione sul Palacultura – conclude De Luca – è stata comunicata con estrema chiarezza, confusa per spregiudicatezza, perché mi sono stancato di tutti i moralisti a senso unico che di fronte ai problemi, invece, si girano dalla parte opposta. Non accetto né lezioni di finta moralità né di vedere il bivacco in determinate zone della città, le quali non sono fruibili dai cittadini perché sporche e giudicate insicure a causa di atteggiamenti aggressivi (e le tante segnalazioni ne sono testimonianza), oltre che per casi di malattie riscontrate ad occhio vivo”.

Un’affermazione molto “allarmante”, alla quale non seguono ulteriori informazioni sul tipo di eventuale malattia, su chi l’abbia riscontrata, su quanti soggetti e se siano state emanate direttive da prte delle autorità sanitarie che confermino quanto afferma il primo cittadino.

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Silvio Alecci
Silvio Alecci
14 Agosto 2019 21:54

I Farisei Radical Chic si strappano le vesti per lo sgombero, effettuato dal Primo Cittadino di Messina, dall’occupazione abusiva di un edificio pubblico, da parte di clandestini non Italiani. I farisei parlano di carità cristiana ma allora questi buoni samaritani come mai non hanno provveduto loro, che conoscono le Sacre scritture, a fornire a costoro un vitto e un degno alloggio?

Zio Pippo
Zio Pippo
15 Agosto 2019 16:48
Reply to  Silvio Alecci

1)Falso. Nessuna occupazione abusiva di edifici pubblici dal momento che si trattava di senzatetto che dormivano all’esterno del Palacultura.
2)”Come mai non hanno ecc.”,la solita tiritera di chi fa finta di non sapere (o proprio non capisce) che povertà ed emarginazione sono fatti strutturali della nostra società,che dovrebbero affrontare le istituzioni,non qualche cittadino caritatevole.

Zio Pippo
Zio Pippo
15 Agosto 2019 16:59
Reply to  Silvio Alecci

3)I veri farisei e ipocriti sono quelli che compiono atti come quelli compiuti dal De Luca, o li approvano,e poi se ne vanno,magari in prima fila,a messa o alle processioni o baciano il rosario pubblicamente.
4)”Clandestini non italiani”…perché, ci sono anche quelli italiani? Comunque,chi è emarginato è prima di tutto un essere umano che ha bisogno d’aiuto vero, non di semplice carità.