MESSINA. “Ma tutti questi improvvisati moralisti cosa fanno concretamente per i poveri e per gli ultimi?”. Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si difende dagli attacchi subiti a causa dell’ordinanza contro il bivacco “per salvaguardare chi è in attesa ai semafori ed a tutela del decoro urbano”, ha scritto su Facebook.

“Non ho fatto altro che applicare i principi contenuti nel decreto sicurezza che prevede anche il daspo urbano per allontanare chi attenta alla sicurezza ed al decoro urbano e mi pare che anche Piazza San Pietro viene tutelata con gli stessi strumenti”, conclude, condividendo un articolo di “La Repubblica”: “Vaticano, clochard allontanati da Piazza San Pietro per ragioni di decoro e sicurezza”.

Nel frattempo, chi fa concretamente per i poveri come la comunità di Sant’Egidio, impegnata da quasi trent’anni in attività di sostegno per i meno abbienti della città, esprime la propria preoccupazioni in merito all’Ordinanza Sindacale sulle “Misure a tutela alla sicurezza urbana e del decoro del centro abitato” per i temi legati alla povertà a quelli di decoro ed ordine pubblico.

“Siamo fermamente convinti che Messina sarà accogliente per tutti se si intraprenderanno azioni volte alla difesa dei poveri, cercando soluzioni che mirino a ridurre le condizioni di disagio e di marginalità”, scrivono in una nota.

“Non crediamo che le criticità in merito alla sicurezza e al decoro si risolvano difendendosi dai più poveri e dai più marginali, multandoli ed espellendoli dal contesto urbano. Crediamo che vietare l’elemosina ai più poveri, sia un gesto che non solo colpisce chi riceve l’elemosina, ma toglie anche ad ognuno di noi la possibilità di ‘perdere il tempo con un altro che ha bisogno’, come ricorda Papa Francesco“.

“La presenza dei poveri, pertanto, ci interpella su quanto ci sia bisogno che la nostra città diventi capace di inclusione. Sappiamo che questa è una responsabilità di ognuno di noi, secondo le proprie possibilità e le proprie competenze. In questo senso, siamo e restiamo disponibili a qualsiasi confronto ed occasioni di dialogo su quali misure efficaci intraprendere per migliorare le condizioni di tanti nostri concittadini”.

“Da cristiani – concludono – crediamo fortemente che l’incontro personale con il povero, per quanto a volte possa metterci a disagio, ci renda più umani e ci aiuti a ritrovare le ragioni della compassione e della solidarietà verso i più deboli”.

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