MESSINA. Stamattina ho ricevuto privatamente il custode del campo sportivo ex Gilche stanotte ha minacciato il suicido. All’incontro erano presenti anche la moglie e la figlia. Ci siamo chiariti, fermo restando che c’è una procedura che sarà seguita e lui potrà difendersi nelle opportune sedi; di certo non starò con il fucile puntato. Una cosa però deve essere chiara: non posso permettere che le nostre strutture comunali versano in tali condizioni di degrado, né tanto meno che i dipendenti percepiscano lo stipendio senza svolgere le proprie mansioni”, così il sindaco Cateno De Luca sulla vicenda di stamattina all’alba, quando l’uomo dal terrazzo della struttura ha minacciato di buttarsi chiedendo un incontro con il primo cittadino.

“All’indomani del mio insediamento a Palazzo Zanca, ho incontrato tutti i dirigenti, ammonendoli e chiedendo loro di far funzionare le cose. È passato un anno e vengo sputtanato sui social sull’ex Gil che e sporco; sull’impianto di atletica leggera che è sporco; accusato di non saper fare il sindaco. Io il sindaco lo so fare. Non vorrei che passi il messaggio che De Luca è il carnefice e gli altri siano agnelli sacrificali. È legittimo che io venga sputtanato sui social e non è legittimo che io intervenga contro soggetti i quali lo stipendio lo devono guadagnare? Di certo io non mi fermo.

Non sono intervenuto sul luogo del tentato suicidio – aggiunge il Primo cittadino – per un semplice motivo: l’Istituzione non si può mortificare. Fa parte del mio programma aprire come una scatoletta questo Palazzo e rendere pubblico tutto ciò che troviamo. Quando mi sono presentato ai messinesi, ho garantito una radicale opera di riordino della macchina amministrativa, troppo ingolfata da logiche clientelari, che ne rallentano enormemente gli ingranaggi, a scapito delle tasche e dei servizi al cittadino”.

Dunque – conclude De Luca – ecco un avviso per i naviganti: se qualcuno ritiene di continuare a fare i propri comodi, senza essere beccato dico: il tempo è scaduto perché l’azione è ormai avviata, in relazione a quelli che sono i corretti rapporti da mantenere con la pubblica amministrazione e i tributi da pagare”.

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Roberta
Roberta
11 Luglio 2019 16:49

Il problema è proprio questo! Non ha capito che non gli si contesta il licenziamento, ma il modo poco civile di come ha presentato la cosa… Ha messo il custode alla gogna, come nel medioevo, solo che invece di ricevere pomodori infaccia, ha subito l’ira e gli insulti(dei signori messinesi)in modo molto pesante. Ripeto il licenziamento è incontestabile è il modo…