MESSINA. Prosegue il confronto a distanza fra MessinAccomuna e le sigle sindacali Cisl, Faisa, Ugl e Orsa, che replicano nuovamente al movimento politico sul tema Atm, citando specificatamente la lista dei 49 candidati che hanno superato la selezione pubblica per l’assunzione di autisti.

«I commissari liquidatori – scrivono i segretari – hanno informato il sindacato che in tempi brevissimi i prescelti faranno la prova pratica di guida e, si spera entro il mese di luglio, i vincitori di concorso saranno assunti. Finalmente si mette fine al sistema della somministrazione lavoro, al caporalato legalizzato, allo sperpero di risorse pubbliche che invece di essere investito nel Trasporto Pubblico Locale arricchiva le casse di agenzie private. Finalmente nell’azienda pubblica si entra per pubblico concorso! Smentita con i fatti la storiella raccontata della precedente amministrazione circa un misterioso blocco delle assunzioni e l’esigenza del lavoro somministrato. Sorge il sospetto per cui – proseguono – tenere all’amo i lavoratori somministrati, con la promessa di rinnovo a ogni scadenza contratto, era il sistema migliore per mantenere le deleghe sindacali e i consensi elettorali alla vigilia delle elezioni ma, per carità, è solo un sospetto senza fondamento. Il concorso pubblico ha altresì reso giustizia agli ex lavoratori interinali, quelli che qualcuno aizzava e mandava in piazza a protestare contro coloro che “volevano metterli fuori”. Fra i 49 idonei che saranno chiamati alla prova di guida, sono presenti i 30 autisti interinali che avevano innescato il contenzioso con ATM per rivendicare il legittimo diritto al lavoro. Con il Concorso Pubblico, questi ragazzi hanno avuto modo di dimostrare la loro estraneità all’inchiesta “terzo livello” ove sono implicati elementi di spicco della precedente gestione aziendale. Hanno avuto modo di dimostrare di essere puliti  e avere i requisiti, sanciti da Enti Pubblici, per lavorare in ATM. I loro nomi compaiono in un elenco pubblico, è finita l’era della selezione ermetica dell’agenzia di cui nessuno conosceva graduatorie e criteri di scelta. I lavoratori interinali nessuno li ha messi fuori, se c’è qualcosa che il concorso pubblico ha messo alla porta, è il malaffare descritto nell’inchiesta “terzo livello”».

Dopo spazio alla replica”diretta: «Si coglie l’occasione per l’ennesima ed ultima risposta a MessinAccomuna che, come in precedenza annunciato, si esprime solo con comunicati stampa ma i fatti languono. Vorremmo solo avere la certezza di rispondere al movimento politico e no a qualche sindacalista che avendo perso la gestione del potere in azienda, e irritato per la perdita di consenso e deleghe fra i lavoratori, usa il canale MessinAccomuna per propagandare improbabili rivoluzioni contro l’oppressore. Se, come si afferma nel comunicato di MessinAccomuna “Quando le galline hanno fatto l’uovo, cantano per farsi sentire” ci adeguiamo al linguaggio e da questo versante sorge il sospetto che “l’uccellino in gabbia canta per invidia o per rabbia”. Eviteremo in futuro di rispondere al movimento politico dell’ex sindaco di Messina, le nostre domande restano invariate ma MessinAccomuna, invece di far parlare i fatti, fornisce il solito comunicato vacuo, questa volta arricchito dalla perla del proverbio (sic!) ma a fatti e documenti ufficiali stiamo a zero! Invece di citare proverbi ed esprimersi in strano sindacalese, recuperino serietà e forniscano risposte tatticamente evitate nei loro comunicati».

Due i quesiti posti dai sindacati: «Se i bilanci ATM erano sani, perchè la passata gestione non versava i contributi previdenziali dei lavoratori e non pagava i fornitori? Se il revisore del conti ha sbagliato a ufficializzare, carte alla mano, circa 80 milioni di debiti e crediti poco esigibili; se l’attuale Amministrazione Comunale ha interessi a mistificare i fatti per liquidare ATM, perché gli ex amministratori non depositano i bilanci e denunciano i mistificatori alla Procura della Repubblica? Proprio in quella Procura della Repubblica che nell’inchiesta “Terzo Livello” ha indagato ex dirigenti ATM, prima scelti dall’ex sindaco e poi, per mera coincidenza, assunti attraverso concorso. Spieghino inoltre ai lavoratori – concludono – i motivi per cui nella “Messina Bene Comune SpA in house providing”, creata dall’Amministrazione Accorinti, i lavoratori non rischiavano nulla mentre nella nuova “ATM SpA in house providing” dovrebbero concretizzarsi i cataclismi annunciati da ex amministratori già bocciati dall’elettorato messinese»

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