MESSINA. E’ partito a rilento il porta a porta su tutto il territorio comunale, previsto dal primo giorno di giugno, e ancora fermo al palo, con la distribuzione dei kit per la differenziata casalinga che è partita in zona sud e nient’altro. Una macchina complessa, che per raggiungere la percentuale del 65% imposta per legge e per funzionare senza disagi ha bisogno di tempo e collaborazione. Soprattutto collaborazione.

Che a quanto pare non c’è stata. Perchè oggi il sindaco Cateno De Luca ha sentito la necessità di emanare un avviso per “invitare” gli amministratori di condominio che ancora non l’hanno fatto (pare la maggioranza) a rispettare il dettato dell’ordinanza di metà aprile in cui si indicava, per far funzionare tutti gli adempimenti propedeutici all’avvio del porta a porta, di fornire al dipartimento entrate tributarie del Comune i dati dell’anagrafe condominiale: questo in maniera da capire quante fossero effettivamente le utenze alle quali consegnare i kit per la raccolta differenziata in casa (e per censire quella fascia di popolazione sconosciuta all’anagrafe e quindi totalmente morosa, non avendo mai pagato un euro dei tributi perchè “sconosciuti” alle banche dati). Oltre ai dati anagrafici condominiali, agli amministratori si era raccomandato di apporre una targa all’esterno dei condominii (come previsto dal codice civile) con nome, cognome e indirizzo degli stessi amministratori.

Indicazioni alla quale in pochissimi hanno ottemperato, tanto che De Luca è stato costretto a intimare il termine di cinque giorni per dare attuazione a quanto disposto dall’ordinanza (quindi la scadenza è il prossimo mercoledi), avvertendo che in caso di inadempienza la Polizia municipale procederà alla contestazione di violazione dell’ordinanza.

Ad alimentare il ritardo col quale partirà il porta a porta ci si è messa anche MessinaServizi, che ha assegnato il servizio di distribuzione delle attrezzature (i carrellati condominiali ed i sottolavelli casalinghi) alla Inpost srl, ma solo il 25 maggio (la distribuzione sarebbe dovuta iniziare a metà maggio): teoricamente, a cinque giorni dall’inizio del servizio, e dalla contestuale scomparsa dei cassonetti dalle strade. Che invece sono tutti al loro posto.

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