E’ una realtà culturalmente – e civilmente – viva quella del Museo Provinciale “Messina nel ‘900”, che dimostra come la passione per la città e la sua storia possa a volte tradursi in concreta possibilità di sviluppo del territorio.

Realizzato nei locali di quello che fu il Ricovero Bunker Antiaereo “Cappellini” (adiacente allo svincolo autostradale Boccetta), il Museo disvela via via al visitatore i segreti del più esteso e importante rifugio antibellico costruito nel corso del secondo conflitto mondiale. Suggestiva la riambientazione dei vani interni, tra i quali gli uffici del prefetto e del podestà e l’infermeria di primo soccorso. I lunghi corridoi del polo museale si snodano come una grande “C” nel cui contesto trovano allestimento numerosi pannelli didattici che rievocano le successive tappe di evoluzione storica di Messina, con particolare riferimento al ventennio fascista.

Presenti inoltre un salone delle armi – che espone armi leggere e piccoli pezzi di artiglieria, uniformi ed equipaggiamenti da campo che vanno dai primi anni del 1900 allo sbarco anglo-americano in Sicilia del 1943 – una sala convegni e anche uno spazio adibito alla proiezione di materiale audiovisivo d’epoca. Antistante all’ingresso principale della struttura, un vasto spiazzo esterno ospita infine manifestazioni estive di diversa tipologia, quali concerti e rassegne cinematografiche.

Ideato e diretto da Angelo Caristi e in funzione fin dal 2015 grazie a un comodato d’uso dell’immobile concesso dall’Amministrazione Provinciale, il Museo è da considerarsi, almeno secondo chi scrive, uno degli esempi più virtuosi di partenariato pubblico-privato attivi in città, e costituisce meta costante di visite guidate di scolaresche, gruppi turistici e associazioni culturali.  Da poco (l’ultimo evento è datato 28 aprile) vi si è conclusa la Rassegna Concertistica 2019 a cura dell’Istituto musicale “Corelli” intitolata “I musicisti del Conservatorio e la Memoria”.

Una memoria che tutti dovremmo custodire, affinché sia di monito e insegnamento per bene operare nel presente. Ma soprattutto – ed è il caso del nostro Museo – per evitare che uno dei tanti pezzi di storia di Messina scivoli nella fatiscenza e nell’abbandono piuttosto che continuare a parlarci, come fortunatamente fa adesso, del tempo che fu attraverso il suo dettagliato percorso di documenti e immagini di un secolo.

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LUANA
7 Maggio 2019 13:31

una domanda:quando si puo’ visitare?ci sono giorni e orari stabiliti?

mm
Editor
7 Maggio 2019 14:01
Reply to  LUANA

Per qualsiasi informazione può consultare il sito, http://www.museomessinanel900.it/