MESSINA. Si è costituito su Facebook in pochi giorni, subito dopo il primo incidente mortale che ha inaugurato il 2019 all’insegna del rischio lungo le autostrade A18 e A20. Il Comitato dei gruppi facebook “A18 e A20 le autostrade siciliane della vergogna” e “Maxiprotesta per le condizioni della A18 e della A20” fa comunque sul serio. Oggi, uno dei componenti, Stefano Costantino, ha annunciato di essere in procinto di recarsi dal Presidente della Regione Nello Musumeci con un cronoprogramma dei lavori che il comitato vorrebbe sia rispettato. «Cari Amici oggi spero non sia una giornata sprecata, stiamo andando come promesso dal Presidente della Regione che ha accettato di incontrarci per discutere le problematiche relative alle nostre sue infrastrutture – si legge in un post – Abbiamo presentato un documento con un cronoprogramma dei lavori che vorremmo sia rispettato».

Ecco la lettera integrale. 

Ill.mo Presidente della Regione,
Siamo il Comitato dei due gruppi facebook “A18 e A20 le autostrade siciliane della vergogna” e “maxiprotesta per le condizione dell’A18 e dell’A20” ad oggi contiamo in totale circa 15mila iscritti. Ci rivolgiamo a Lei per cercare di ritrovare il dialogo con le istituzioni che da anni sembrano essersi dimenticati dell’importanza della sicurezza nelle due nostre maggiori infrastrutture, per l’appunto: le autostrade siciliane A18 e A20.

Paghiamo per usufruire di un servizio che mette a rischio la nostra vita ogni giorno e per questo motivo ci sentiamo proiettati, quasi senza speranza, nel terzo modo d’Italia. I nostri gruppi raccolgono da due anni migliaia di testimonianze degli utenti che fanno rabbrividire. Solo da dicembre 2018 ad ora, abbiamo avuto 4 morti e centinaia di incidenti, sicuramente non tutti da imputare alla pessima gestione del CAS ma in buona parte crediamo che la responsabilità ricada sull’ente. Nel caso specifico dell’incidente dove ha perso la vita il poliziotto Angelo Spadaro e altre due persone, sarebbe bastato avere dei semplici pannelli digitali segnalatori dell’incidente e forse si poteva salvare qualche vita umana. Stanchi di tutto questo abbiamo pensato di compilare un semplice elenco di quelli che riteniamo, in ordine di urgenza, i lavori da effettuare sulle due tratte autostradali.

Lavori urgenti A18 – A20
Ordinaria amministrazione:
• Chiusura delle buche (in 18km nel tratto Roccalumera – Taormina ne sono state contate 220);
• manutenzione del verde (taglio radici che hanno sollevato pericolosamente il manto stradale in molti punti e potatura costante delle siepi che ad oggi oltrepassano abbondantemente la linea del guard rail);
• Ripristino e pulitura dei catarifrangenti ( in molti punti sono inesistenti, mentre nelle gallerie sono totalmente oscurati dalla sporcizia);
• sostituzione delle lampade fulminate nelle gallerie .

Lavori di ammodernamento e manutenzione straordinaria:
• sistemazione della galleria paramassi di Scaletta;
• ammodernamento di tutte le gallerie con l’istallazione di lampade a LED, istallazione di guard Rail e catarifrangenti di ultima generazione;
• Riasfaltatura di tutte e due le tratte dell’A18 e A20 con asfalto drenante;
• Aggiornamento di tutta la segnaletica orizzontale e verticale;
• Posa in opera pannelli informativi digitali, tutor e telecamere;
• Realizzazione delle due gallerie paramassi “zona frana di Letojanni”
• Riduzione di tutti i doppi sensi di circolazione (molti dei quali crediamo non abbiano motivo di esistere)

Inoltre la Polizia Stradale necessita di:
Adeguamento dei sistemi di comunicazione radio;
Videosorveglianza;
Rilevamento di velocità dei veicoli.

«Concorderemo insieme a lei, Presidente, i tempi necessari per avere finalmente delle autostrade sicure perché crediamo che questo sia un nostro diritto inalienabile. Siamo pronti a scendere in strada per manifestare la nostra più totale delusione se non dovessimo riscontrare la sua disponibilità a risolvere questi problemi.  Sarebbe inoltre opportuno sospendere attualmente il pagamento dei pedaggi visto la mancanza dei requisiti di sicurezza fino al completamento delle opere che abbiamo elencato», concludono.

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