22.22. Si vota l’ordine del giorno che passa a larghissima maggioranza (19 favorevoli, un astenuto, il presidente del consiglio comunale): Questo il testo:

  1. Formulare urgentissima richiesta di parere sulla qualificazione giuridica della fallita Messinambiente Spa e sulle sue modalità di gestione del servizio dal 2013 al 20107 (attesa la non configurabilità dell’affidamento diretto del servizio), alla sez. consultiva del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, quale supremo Organo amministrativo competente, finalizzata alla applicabilità o meno al caso di specie dell’art. 14 comma 6 D. Lgs. 175/2016;
  2. Nel contempo, per i motivi esposti in narrativa, produrre al Consiglio comunale la richiesta di parere formulate alla sezione di Controllo della Corte dei Conti per la regione Siciliana;
  3. A tutela dei livelli occupazionali in essere, valutare, nelle more dell’ottenimento dei chiesti pareri, l’opportunità di sospendere cautelativamente ogni forma di assunzione di nuovo personale presso l’Ente comunale e presso tutte le sue Partecipate, sia già oggetto di bandi emessi sia futuri, fin tanto che non venga fugato ogni dubbio in relazione al mantenimento o meno in vita della MSBC Spa, e quindi alla salvaguardia occupazionale medesima.

La diretta di LetteraEmme si conclude qui

 

 

22.20. Riprende la seduta, si vota l’emendamento che impegna l’amministrazione ad attendere il parere del ministero della Pubblica amministrazione (chiesto a dicembre): Dafne Musolino continua imperterrita, ma rispetta l’autonomia del consiglio: “Chiederemo al dirigente di presiporre la delibera, ma arriverà in consiglio dopo il parere“.

 

 

22.04. Tocca a Massimo Rizzo rivelare che il re è nudo. “Non capisco perchè in quest’aula aleggi tutta questa permalosità“. Nessuna sfiducia, si tratta di un’anomalia a livello nazionale, quindi il dubbio è legittimo, riassume.

Poi chiede una sospensione, mentre in aula ci sono consiglieri ormai in stato di  criogenesi, vista la temperatura prossima allo zero (assoluto).

 

 

22.00. Interviene il segretario generale Rossana Carrubba, e la piglia sul personale: “Mi dispiace che questo consiglio manifesti sfiducia nei confronti del proprio organo consultivo, che sono io”. Poi puntualizza: “Il Cga non fornisce pareri agli enti locali, ma sono a ministeri e regioni, e meno che mai si possono richiedere pareri ai ministri”. E ribadisce “Sono sinceramente dispiaciuta

 

 

21.56. Salvatore Sorbello (gruppo Misto) si associa agli interventi dei colleghi. E sottolinea l’atteggiamento dell’assessore Musolino nei confronti dell’aula: un’impressione che hanno avuto pressochè tutti (e che Dafne Musolino smentisce). Poi una stoccata: “La Madia va applicata sempre, anche quando suggerisce di nominare ai vertici delle partecipate un amministratore unico” invece dei consigli d’amministrazione a tre membri come ha fatto l’amministrazione De Luca.

 

 

21.55. “Absit iniuria verbis” (“sia lontana l’ingiuria dalle parole”): Piero La Tona torna Piero La Tona, e risponde all’assessore Dafne Musolino con una citazione delle sue. E citandole il passaggio del programma del sindaco Cateno De Luca in cui si parla della liquidazione di MessinaServizi, ben prima dell’obbligo imposto dalla legge Madia. “Sarebbe stato più corretto ammetterlo e non nascondersi dietro i fatti giuridici”

 

 

21.50. Lo stato dell’arte di MessinaServizi lo illustra il presidente Pippo Lombardo. Sono state pubblicate le gare per il noleggio dei mezzi e l’obiettivo porta a porta va avanti. “Stiamo andando avanti come se nulla fosse, i cittadini pagano la tari come se il 65% fosse già raggiunto“, riassume Lombardo.

 

 

21.45. “Le determinazioni dell’amministrazione hanno solo ed esclusivamente fondamento giuridico”, taglia corto (corto, insomma…) l’assessore Dafne Musolino. C’è un clima gelido in aula, e non è dovuto solo al meteo. Tutto scorre comunque nei binari della dialettica politica, seppure tesa.

In sostanza sono emerse una richiesta di parere alla sezione consultiva del Cga e una al ministro della Pubblica amministrazione (chiesto a dicembre dal M5s, in attesa di risposta)

 

 

21.40. Armata del parere della Corte dei conti, Dafne Musolino risponde anche alle contestazioni sparse da parte degli altri consiglieri. E nega che l’amministrazione abbia preso una decisione frettolosa. “Anzi, siamo già in mora“, sostiene.

 

 

21.30. “Puntualizzo di non avere alcun atteggiamento stizzito”, risponde (piuttosto stizzita) Dafne Musolino, che ripiglia la parola, negando anche di prendere “posizioni politiche in un senso piuttosto che un altro”.

Inizia rispondendo a Massimo Rizzo, concordando sulla coltivazione del dubbio, quindi passa a impallinare Piero La Tona: “Non è una posizione politica, anzi abbiamo proseguito nel concordato di Messinambiente scelto dalla precedente amminstrazione (anche se uno dei primissimi provvedimenti emanati dal neosindaco Cateno De Luca è stato quello di dichiarare la volontà di mettere in liquidazione le partecipate, MessinaServizi per prima).

 

 

21.25. Per la Lega parla Giovanni Scavello. Anche lui, e il suo gruppo, ha dubbi sulla tempistica del provvedimento: “Messina è un’apripista degli effetti della legge Madia, ritengo ci voglia un altro approfondimento“.

 

 

21.20. “Noi del Movimento 5 stelle siamo per la gestione pubblica dei servizi essenziali”: al coro si aggiunge anche Cristina Cannistrà. Anche lei, a nome del suo gruppo, chiede un altro parere “che deve essere formulato dal sindaco”, puntualizza.

 

 

21.10. E’ il turno di Alessandro Russo (Pd): anche lui di centrosinistra. “Non abbiamo mai avuto nessun pregiudizio ideologico nei confronti di quest’amministrazione, anzi…”, è l’incipit. “Vorremmo evitare che la liquidazione di MessinaServizi, così come accaduto all’Atm, sia fatta con troppa frettolosità”.

Poi, da lui che è di specchiata fede di sinistra, arriva quasi un’abiura: “Non siamo attaccati al feticcio del pubblico“: venti ritratti di Vladimir Ilic Ulianov, da qualche parte, si sono disintegrati.

 

 

21.05.Se il consiglio decide di dare mandato all’amministrazione e l’amministrazione decide di non dare seguito, e lei  lo ha dichiarato stasera, allora è un problema politico“, sostiene Gennaro.

Che poi rivolge un plauso a Cateno De Luca: “Il sindaco nei suoi confronti si è comportato come un padre, difendendola durante la crisi dei rifiuti, tanto è vero che nessuno ha chiesto le sue dimissioni“.

Gennaro è – politicamente – agguerritissimo.

 

 

21.00. Tocca a Gaetano Gennaro. Finora hanno parlato solo consiglieri del centrosinistra. Il suo, more solito, sarà un intervento politico, non tecnico. E la tocca piano: “Assessore, lei riconosce il ruolo di questo consiglio comunale, o no?”

 

 

20.55.Non sono un sostenitore a tutti i costi del pubblico, ma alla luce delle mie esperienze ho concluso che lo preferisco“, suggerisce La Tona: che è stato sindaco di Villafranca, e di privati alla guida del servizio rifiuti ne ha un’idea piuttosto chiara (e non felicissima, ha spiegato)

 

 

20.50. La Tona inizia con un siparietto, rimarcando come il tono di Dafne Musolino “la stia avvicinando sempre più allo stile del sindaco Cateno De Luca“. “Lo prendo come un complimento”, ribatte l’assessore. “No, per carità, ognuno le parole le prende come vuole”, conclude La Tona, malizioso.

 

 

20.47. A sentire i tre interventi che si sono susseguiti fino ad ora (Antonella Russo, Dafne Musolino e Massimo Rizzo), sembrerebbe di stare in un consesso norduropeo: tutti puntualissimi, ricchi di riferimenti legislativi, competenti, dritti al sodo, in perfetto tema. Da questo punto di vista l’anno è iniziato benissimo.

Massimo Rizzo nel frattempo conclude il suo, di intervento, e anche lui chiede un maggiore approfondimento e un altro parere. Poi tocca a Piero La Tona (Sicilia Futura)

 

 

20.41. Massimo Rizzo (LiberaMe) prende la Parola, e supera subito a destra il collega Piero La Tona in citazionismo, riportando una frase di Cartesio sul dubbio che sarebbe l’inizio della conoscenza.

 

 

20.40. L’assessore Dafne Musolino chiude il suo intervento un po’ piccata per una riflessione a voce un po’ troppo alta da parte di Felice Calabrò. Niente di che.

 

 

20.38. Capitolo lavoratori: nessuno perderà il posto, al massimo saranno ricollocati, spiega l’assessore. Nel loggione ci sono una ventina di lavoratori e sindacalisti di MessinaServizi.

 

 

20.35. “Il fatto che non si sia ancora raggiunto il 65% previsto dalla legge per la raccolta differenziata, è l’emblema del fallimento del modello gestionale di MessinaServivi“, è la ferma opinione dell’assessore Dafne Musolino.

Qualche dato: Messina, con una società pubblica, a novembre si è fermata al 20% (ma era oltre il 23% a settembre). Catania, con un gestore privato fino a qualche tempo fa, a settembre segnava il 5,6% (e a gennaio 2018 non superava il 10%).

 

 

20.25. “Confermiamo che domani il dirigente predisporrà  la delibera di giunta in cui si chiederà al consiglio comunale di procedere alla liquidazione di MessinaServizi“, spiega Dafne Musolino. Se il consiglio comunale ha i dubbi espressi da Antonella Russo, dice in sostanza l’assessore, chieda un parere, avendone ampia facoltà. Intenzione dell’amministrazione, comunque, è quella della liquidazione.

 

 

20.20. A rispondere, con piglio piuttosto belligerante, è l’assessore Dafne Musolino. Che cita la legge Madia, spiegando che il passaggio che riguarda Messina è di “adamantina chiarezza” (e ci mette qualche secondo a trovarlo). L’assessore difende a spada tratta il parere del segretario generale.

 

 

20.16. “E’ un ordine del giorno a salvaguardia dei lavoratori, del consiglio, dell’amministrazione e della città”, conclude Antonella Russo accoratamente.

 

 

20.10. Antonella Russo chiede un nuovo parere, alla luce di quanto ha spiegato, e chiede di vedere (anzi, che il consiglio comunale sia reso edotto) il quesito che il Comune ha chiesto alla Corte dei conti, giusto per capire se sia quello congruo e pertinente alla questione.

 

 

20.06. Breve nota di servizio. Per l’aula consiliare si aggirano indisturbati pinguini che tentano di sfuggire alle grinfie degli orsi polari mentre claudicano lungo il pack polare.

 

 

20.05. Lungo excursus storico sulla vita di Messinambiente da parte di Antonella Russo, sempre molto puntuale e precisa, che spiega che l’affidataria del servizio non era Messinambiente ma l’Ato3. Tutto questo per capire meglio se il parere della Corte dei conti risponda alla domanda corretta.

 

 

19.55. Vediamo se è la volta buona. Prende la parola Antonella Russo (Pd), prima firmataria della convocazione urgente che ha portato stasera i consiglieri in aula. In sostanza, Antonella Russo si rifà al parere del segretario generale (e a quello della Corte dei conti) secondo il quale la società va messa in liquidazione per gli effetti della legge Madia, che spiega chiaramente che “Nei cinque anni successivi alla dichiarazione di fallimento di una società a controllo pubblico (messinambiente, ndr) titolare di affidamenti diretti, le pubbliche amministrazioni controllanti non possono costituire nuove società, né acquisire o mantenere partecipazioni in società, qualora le stesse gestiscano i medesimi servizi di quella dichiarata fallita”.

“Siamo sicuri che Messinambiente fosse a controllo pubblico e affidataria diretta?“, è il quesito che Antonella Russo sottopone all’aula, oggetto dell’ordine del giorno.

 

19.45. “Presidente, chiediamo tre minuti di sospensione per poter stampare l’ordine del giorno che intendiamo sottoporre all’aula”. Sembra incredibile, ma sono parole vere (e le pronuncia Gaetano Gennaro del Pd). La seduta si ferma di nuovo.

Non ridete, lì in fondo, è tutto drammaticamente vero.

 

 

19.44. Arrivano in aula l’assessore all’Ambiente Dafne Musolino ed il segretario generale Rossana Carrubba (già seduto c’è il presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo). La seduta può (finalmente) cominciare.

 

 

19.23. Il rigore asburgico che ammanta il consiglio comunale messinese sembra impedire geneticamente loro di iniziare in orario. La seduta, infatti, si apre alle 19.25. E si sospende alle 19.26: il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile dichiara aperta la seduta, sospendendola immediatamente (“per cinque minuti”, dichiara in maniera immotivatamente ottimistica) in attesa che arrivino “gli ospiti”. E cioè qualche rappresentante di MessinaServizi bene Comune e dell’amministrazione. Possibilmente il sindaco Cateno De Luca.

 

 

19.00. Il consiglio comunale si riunisce, per la prima volta nel 2019, per discutere di MessinaServizi Bene Comune, della sua liquidazione, e del futuro dei rifiuti in città. L’ordine del giorno, a dire il vero, è un po’ più lungo (prendete fiato): “Attuale situazione economico-finanziaria della società MessinaServizi Bene Comune – ipotesi di messa in liquidazione della medesima società alla luce del parere espresso al riguardo dal segretario generale del Comune di Messina e del recente parere della Corte dei Conti ed eventuali ipotesi alternative. Problematiche legate all’eventuale affidamento del servizio a privati a seguito di pubblica gara d’appalto. Scelte politico-amministrative sul futuro della società MessinaServizi Bene Comune. Conseguenze sulla situazione economico-finanziaria del Comune di Messina e sul suo piano di riequilibrio recentemente approvato. Problematiche legate al raggiungimento delle soglie normative sulla percentuale di raccolta differenziata imposte dalla Regione Sicilia. Programmazione a medio e lungo termine della gestione dell’intero ciclo dei rifiuti”.

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