MESSINA. Passa liscia come l’olio anche la delibera sul bilancio consolidato 2017, arrivata in extremis (esattamente come il consuntivo 2017) venerdi sera, e votata dall’aula con ampia maggioranza (LiberaMe, Sicilia Futura e pezzi del centrodestra): così come per il consuntivo, in aula dell’amministrazione, a presentare il documento contabile, non c’è stato nessuno. Circostanza sollevata, senza troppa convizione, dai consiglieri che hanno preso la parola.

I settantasei precari sono salvi: il voto ai due bilanci nei tempi previsti (la scadenza data dal sindaco Cateno De Luca era il 18, in tempo per la presentazione alla commissione ministeriale per la stabilizzazione dei precari degli enti locali) ha garantito i lavoratori presenti nel loggione per assistere i lavori, e gettato un po’ di acqua sul fuoco di polemiche che normalmente avrebbero mangiata viva un’amministrazione che si fosse permessa di presentare le delibere in tempi così ristretti e non presenziare in aula per l’illustrazione e la discussione.

Massimo Rizzo di Libera Me (gruppo che ha votato favorevolmente il documento) ha definito grottesche e surreali le dichiarazioni di Cateno De Luca, “fuori contesto perchè è vero che ci aveva dato la deadline quindici giorni fa, ma è pure vero che non ha trasmesso le delibere”. Più o meno lo stesso concetto espresso da Gaetano Gennaro, che pur condividendo ovviamente il percorso di stabilizzazione, ha voluto far emergere la posizione di forte dissenso nei confronti dell’amministrazione. Il Pd ha votato per l’astensione, tranne Antonella Russo che ha votato “no”, insoddisfatta delle risposte tecniche date dal ragioniere generale Giovanni Di Leo, che si è sobbarcato l’onere di illustrare la delibera, facendo “le veci” dell’amminostrazione

In aula per responsabilità il Movimento 5 stelle, pur votando contro, favorevoli Nicoletta D’Angelo per il centrodestra e Piero La Tona per Sicilia Futura, capigruppo che hanno parlato per i loro consiglieri

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