MESSINA. Il turbinio di fatti, cifre, nomi e circostanze tirate in ballo da Cateno De Luca durante le quasi quattro ore di comizio di domenica a piazza Municipio, non potevano non lasciare strascichi. Il primo a reagire alle accuse è l’ex amministratore unico di MessinaServizi Bene Comune Beniamino Ginatempo, tirato in ballo dal primo cittadino in merito ai trasferimenti dei lavoratori di Messinambiente e dell’ex Ato nella società di rifiuti, e nello specifico alla verifica dei carichi pendenti e dei certificati casellari dei lavoratori. Una procedura che secondo De Luca non sarebbe stata portata a termine dall’ex amministratore malgrado un incontro avvenuto il 12 luglio fra lo stesso Sindaco e Ginatempo, il quale racconta la sua versione dei fatti, accusando il nuovo consiglio d’amministrazione, nominato da De Luca, di non aver mai incontrato il Prefetto a distanza di quasi un mese e mezzo dal suo insediamento.

Durante il comizio, sui maxischermi allestiti per l’occasione è apparsa la foto di una schermata che citava proprio Ginatempo. “E ci sono delle imprecisioni”, spiega l’ex amministratore di MessinaServizi.

«Al completamento dei trasferimenti dei lavoratori ex-Messinambiente ed ex-ATOME3, io (e non il sindaco) ho richiesto i certificati giudiziali ed i certificati dei carichi pendenti di tutti i lavoratori assorbiti, in quanto assumendo questi lo status di dipendente pubblico devono essere in possesso dei requisiti morali previsti dalla legge – illustra Beniamino Ginatempo – Ciò anche a tutela del socio unico (il comune di Messina), in quanto se questi trasferimenti di personale favorissero l’infiltrazione mafiosa, il sindaco di Messina potrebbe essere soggetto ad interdittiva antimafia, con immediata decadenza dalla carica. Quindi questa operazione, a tutela dell’amministrazione comunale, è stata portata avanti da me, a quel tempo amministratore unico di Messinaservizi Bene Comune S.p.A. pubblica in house providing (MSBC)”.

“Va aggiunto, che la maggioranza dei dipendenti (circa 380) sono in verità dipendenti della S.R.R. Città Metropolitana (SRR), che avrebbe dovuto dar luogo a tali adempimenti ma li ha omessi, in base alla L.R. 9/2010, ed utilizzati da MSBC tramite cessione di contratto di lavoro subordinato. Gli altri dipendenti (circa 100) sono stati assorbiti da MSBC direttamente sulla base dell’art. 202 del D.lgs 152/2006″.

“Per analizzare la situazione dei 524 dipendenti MSBC si è avvalsa della consulenza di un avvocato penalista ed un avvocato giuslavorista, scelti fuori piazza. Ottenute le relazioni dei due professionisti, che delineavano un quadro meno preoccupante del previsto, in cui solo pochissimi sono i casi subjudice, la prassi è la comunicazione dell’incartamento alla Prefettura, che può effettuare gli opportuni incroci, avendo la disponibilità dei databases del Ministero degli Interni. Ciò è avvenuto in data 11/07/2018 e nella stessa comunicazione si è richiesto un incontro con Sua Eccellenza il Prefetto di Messina. Tale comunicazione è stata inviata per conoscenza anche al sindaco di Messina. Il giorno successivo lo scrivente ha avuto un incontro col sindaco Cateno De Luca, in cui nella schermata si dichiara che il sindaco mi ha richiesto di procedere, essendo pertanto a conoscenza della importanza questione. Ma tutte le procedure erano già state avviate, benché, purtroppo, dati i pressanti impegni del Prefetto l’incontro non ha potuto aver luogo nel mese di luglio”.

“Va precisato che l’interlocuzione con il prefetto è un passo altamente opportuno, in quanto prima di attivare procedure di licenziamento (che comunque non spetterebbero a MSBC ma a SRR nel caso di dipendenti transitati con la L.R. 9/2010) è bene aprire un tavolo tecnico in presenza dei sindacati, dato che licenziamenti potrebbero dar luogo ad allarme sociale”.

“In data 27/07/2018, con decreto sindacale d.s. 291, veniva nominato il nuovo consiglio di amministrazione di MSBC, esautorando di fatto lo scrivente dalla amministrazione di MSBC. La mia revoca effettiva in realtà avveniva nella assemblea dei soci che ha avuto luogo l’08/08/2018, ed il nuovo cda si è insediato il giorno seguente. Fra i compiti del nuovo cda c’era senz’altro quello di portare a termine la procedura”.

Ora, è per me incomprensibile quanto segue. Il sig. sindaco ha nominato un cda di sua assoluta fiducia ed è altresì a conoscenza della necessità che i vertici di MSBC discutano con il prefetto della questione. Perché dal 09/08/2018 ad oggi tale incontro col prefetto non c’è stato, come appare dalla videata pubblicata? Perché la videata in maxischermo (pubblicata da Letteraemme) sembra denunciare una qualche inadempienza dello scrivente, che invece ha attivato la procedura indicata, ma non ha potuto concluderla solo per il fatto di essere stato rimosso circa due mesi prima?»

 

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