MESSINA. Campagna elettorale conclusa. Finiscono i comizi, le ospitate, le interviste ed i confronti diretti. La parola passa, adesso, ai cittadini: urne aperte dalle 7 del mattino fino alle 23. Due le schede che verranno consegnate ai seggi: quella azzurra per il rinnovo dell’amministrazione e del consiglio comunale; una rosa per le circoscrizioni. Le regole e le modalità di voto sono le stesse.

Voto di genere: esprimere una doppia preferenza scrivendo il nome di una candidata donna e di un uomo, fondamentale barrare il simbolo della lista di riferimento. Non è possibile votare due candidati di genere diverso ma di liste differenti. Non è possibile esprimere due preferenze dello stesso genere, al secondo nome non verrà conteggiato il voto.

Voto di trascinamento: è possibile esprimere la propria preferenza per uno specifico candidato consigliere barrando il simbolo e scrivendo il nome: se non verrà espressa la preferenza per il candidato sindaco il voto andrà al candidato della coalizione del consigliere votato.

Voto disgiunto: è possibile votare il candidato consigliere di una lista barrando simbolo e scrivendo il nome ma il candidato sindaco di una diversa coalizione. Per farlo occorrerà barrare il simbolo del sindaco scelto.

Voto al sindaco: è possibile esprimere la propria preferenza unicamente per il candidato sindaco. Basterà barrare il simbolo senza esprimere il proprio voto per il consiglio comunale.

Errori e schede nulle: verranno annullate le schede che non adempiranno ai parametri di voto descritti e quelle in cui non sarà comprensibile il voto espresso. Più complesso il caso di errore di voto ma con le modalità giuste: se verrà barrato il simbolo di una lista diversa dal candidato espresso la scheda non verrà annullata, il voto andrà al sindaco della coalizione per il sistema del trascinamento o al sindaco indicato in caso di voto disgiunto. A non ricevere la preferenza sarà solo il consigliere votato.

Queste le modalità per esprimere il proprio voto, vediamo adesso come andranno letti i risultati prodotti dalle urne.

Vittoria al primo turno: diventa sindaco della città di Messina il candidato che riceverà il 40% più uno dei voti. Se nessuno dei candidati otterrà questo risultato ci sarà bisogno del ballottaggio.

Ballottaggio: vengono ammessi al secondo turno di votazione i due candidati con la percentuale più alta ma comunque inferiore al 40%. Viene eletto sindaco chi ottiene il 50% più uno dei voti espressi.

Consiglio comunale: il numero di consiglieri passa dai 40 della precedente legislatura a 32. Una parte del consiglio verrà eletta dalle preferenze espresse dagli elettori, il 60% (quindi 19 consiglieri) verrà invece assegnato come premio di maggioranza al sindaco vincitore. Arma a doppio taglio, questa, perché da questa legislatura sarà possibile sfiduciare il sindaco con il voto del 60% del consiglio e non più con i due terzi. Questo significa anche che la composizione dell’aula non sarà  certa fino all’eventuale secondo turno: il che rende ancora più incerto l’esito finale, perchè col premio di maggioranza teoricamente si potrebbe diventare consigliere comunale con una manciata di voti, e rimanerne fuori con parecchie centinaia.

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