MESSINA. Se il consiglio comunale non discute la “salvacolline”, la “salvacolline” va dal presidente della Regione. E così Sergio De Cola, assessore all’Urbanistica del comune di Messina, piglia carta e penna e scrive a Nello Musumeci, sollecitando una soluzione, una qualsiasi, all’impasse che da oltre un anno avvinghia la discussione sulla Variante di salvaguardia al piano regolatore.

De Cola, dopo aver segnalato dieci note precedenti in cui si richiamava l’argomento (otto del 2017 e due del 2018), chiede a Musumeci “di voler adottare un apposito provvedimento che ordini la sospensione di interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio del Comune di Messina, ai sensi dell’art. 12 c. 4 del DPR n . 380/2001 e s.m.i., recepito in Sicilia dalla L.R. n. 16/2016, nelle aree interessate dalla Variante parziale di tutela ambientale al PRG di Messina, esitata con delibera della Giunta Municipale ed ancora in attesa (da oltre un anno) dell’adozione da parte del Consiglio Comunale”.

Sostanzialmente, dato che l’aula si rifiuta di discutere la delibera (ed eventualmente di bocciarla), De Cola invoca un potere sostitutivo: “Si fa presente a tal fine, che nell’ultima seduta del Consiglio Comunale del 16/3/2018, avente all’ordine del giorno l’esame della Variante parziale di tutela ambientale al vigente PRG, numerosi Consiglieri hanno dichiarato la loro incompatibilità a partecipare alla trattazione della Delibera, ai sensi dell’articolo 16 della L.R. 30/2000 – scrive ancora De Cola – non è stato quindi possibile procedere con la discussione della proposta di Delibera. La Variante al PRG, trasmessa in Consiglio Comunale, corredata di tutte le autorizzazioni necessarie, ormai da più di un anno, non prevede nuove edificazioni ma esclusivamente misure per la messa in sicurezza dei territori, consistenti nel declassamento di aree edificabili in aree destinate a verde agricolo e/ o ambientale o a zone sature senza alcun indice edificatorio”.

Da qui, per uscire dal pantano nella manciata di giorni che rimangono prima che il consiglio comunale termini per legge di poter operare se non per atti urgenti e indifferibili, De Cola chiede “in assenza dell’adozione della suddetta Variante da parte del Consiglio Comunale”, prima la nomina di un Commissario ad acta per l’intervento sostitutivo dell’aula, “di cui si reitera la richiesta”, oppure, in subordine “apposito provvedimento da parte del Presidente della Regione che ordini la sospensione di interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio del Comune di Messina”.

Perchè, prospetta l’assessore all’Urbanistica, senza questi interventi, e senza che la delibera sia adottata, “il vigente PRG continuerà a consentire il rilascio di titoli autorizzativi (permessi di costruire etc.) nelle zone a rischio idraulico e geomorfologico declassate dalla Variante in oggetto. Nel nuovo strumento urbanistico, in corso di redazione, vengono – al pari della suddetta Variante – contemplate analoghe misure per la messa in sicurezza del territorio e quindi il perdurare di questa situazione di stalla compromette o rende più onerosa l’attuazione del nuovo PRG”.

 

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