MESSINA. Con l’avvicinarsi delle amministrative, da parte dei candidati (e dei sostenitori), iniziano le rivelazioni, i dossier, gli indici puntati, i “colpi bassi”: sempre all’interno, per il momento, della normale dialettica politica, ma la corsa agli armamenti si è definitivamente aperta. Questo fine settimana.

Contro Dino Bramanti, fresco di ufficialità per la candidatura a sindaco col centrodestra, ha iniziato Pippo Trischitta, sul finire della settimana scorsa: “Assunzioni all’Irccs, di cui Bramanti è direttore scientifico”, ha spiegato Trischitta, affrettandosi a puntualizzare che trattasi di problema eventualmente morale, ma sulla legittimità del quale non si pronuncia. Quante assunzioni? Centocinquanta da gennaio tra i quali anche un consigliere comunale, sostiene il candidato indipendente. “E’ un problema morale, ma sto valutando se ci sia anche un problema di ineleggibilità“, ha concluso Trischitta.

Che, incredibilmente, un alleato lo potrebbe trovare in Cambiamo Messina dal basso, che in un comunicato avanza più articolate ipotesi di ineleggibilità di Bramanti: “L’esperienza di Donatella Sindoni, consigliera comunale del PD, decaduta dopo ben 4 anni di tira e molla legali, in quanto titolare di un laboratorio di analisi convenzionato con l’ASP, evidentemente non ha insegnato nulla. Sebbene le cause di ineleggibilità fossero state sollevate da subito, c’è voluto il tempo di un processo, di pareri legali e infine il pronunciamento della Corte d’Appello per rimuoverla dalla poltrona”, si legge nel comunicato, che dopo il lungo preambolo entra nel merito della questione.

“La legge regionale in merito forse può risultare poco chiara, “sono ineleggibili i direttori generali, i direttori amministrativi e i direttori sanitari delle aziende unità sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e delle aziende policlinico universitarie esistenti nel territorio della Regione”. La Regione Lombardia in tal senso ha voluto fare chiarezza, specificando nel dettaglio le fattispecie di ineleggibilità, e includendo i direttori di IRCCS. Stabilire se, in Sicilia, la cosa riguardi anche il direttore scientifico di un istituto IRCCS lo lasciamo dire agli avvocati (e speriamo non ai magistrati, in un secondo momento)”, spiegano da Cmdb.
“Sì, è vero, ci si può candidare, poi fare ricorso ed eventualmente andare in appello, e nel frattempo governare la città, amministrare potere, gestire la cosa pubblica. E poi quando una Corte d’Appello ne dichiarasse la decadenza, saranno passati gli anni, senza che nessuno ne paghi più il conto.
Per questo, Cambiamo Messina dal Basso, dopo cinque anni continuativi di amministrazione cui la città non era abituata da decenni, chiede al candidato Bramanti e ai partiti che lo sostengono, un atto di responsabilità, volendo chiarire prima del momento elettorale la totale trasparenza dell’operazione, assumendosene pubblicamente la responsabilità morale, oltre che legale, di fronte a tutta la città”, conclude la nota.
Contro Renato Accorinti, invece, si scaglia Emilia Barrile, anch’essa candidata “indipendente”, e da sempre fortemente critica con le modalità di scelta di Bramanti quale candidato del centrodestra.  “Promesse di assunzioni sbandierate da quest’amministrazione, casualmente a ridosso di un appuntamento elettorale”, rivela la presidentessa del consiglio comunale, parlando di ritardi di pubblicazione del bando necessario all’inclusione di 32 unità professionali.
Il bando Pon “avrebbe dovuto e potuto essere esitato entro il gennaio scorso – spiega Emilia Barrile – Questo ritardo nelle procedure di selezione si ripercuote direttamente sui livelli occupazionali, causando una riduzione di tempi (e quindi anche di mensilità in termini economici) del servizio, giacchè il bando prevede che l’esercizio professionale sia svolto in un numero di 30 ore settimanali, con durata compresa dal giorno della sottoscrizione dell’accordo fino al 31 dicembre 2019. Il tutto – continua – in barba alla natura stessa della misura che ha al centro un’operazione di contrasto alla povertà. Più tempo passa più si intacca la possibilità di soddisfare un’urgenza reale, quell’accompagnamento che la legge prevede per le realtà sociali in condizione di difficoltà e che è attuabile solo rafforzando la squadra di assistenti sociali e figure similari la cui funzione è proprio supportare chi necessita di sostegno a vario titolo. Sarebbe stata necessaria, da subito, una presa di coscienza forte da parte dell’amministrazione che meglio avrebbe potuto monitorare l’attività dipartimentale al fine di ottimizzare tempi e risorse ed evitare sprechi finanche economici. Ancora una volta si è creata illusione verso i molti che hanno presentato domanda di assunzione, sperando in possibilità per il futuro prossimo”, conclude Emilia Barrile.
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